Riapre il resort più esclusivo del Club Med e i lavoratori che aspiravano a essere riassunti protestano davanti ai cancelli. Lo faranno per tre giorni, sin da domenica 3 giugno, in coincidenza con l’inaugurazione della nuova struttura. Il giudice però respinge il loro ricorso.
Gli ex dipendenti, che sono una sessantina, accusano la multinazionale di essere inadempiente rispetto agli impegni assunti proprio nei confronti di quei lavoratori che nel 2005 avrebbero avuto riconosciuta la priorità dell’assunzione. Nel 2010 però la società aveva deciso di recedere dall'accordo. Per questo la richiesta del sindacato, la Uiltucs Sicilia rappresentata da Pasquale Messina, non è stata accolta.
"L'accordo sindacale - scrive nelle motivazioni del provvedimento il giudice Chiara Gagliano - non prevede alcun termine di efficacia, sicché il recesso deve ritenersi legittimo". Anzi il tribunale di Termini Imerese, sottolinea una nota del Club Med, “ha riconosciuto la correttezza dell’operato della società, escludendo che vi sia stato un qualsiasi comportamento in violazione della libertà sindacale e ha sollevato forti dubbi sull’esistenza del diritto di precedenza nella riassunzione in capo ai singoli ex-dipendenti”.
Il sindacato lamentava che l’azienda ha assunto nuovo personale senza reintegrare gli ex dipendenti. Dopo la chiusura del resort nel 2005, aggiunge la nota, “gli accordi prevedevano il reintegro del personale in caso di riapertura del resort entro un anno”.
Caso chiuso? In realtà Club Med lascia aperto qualche spiraglio. “Nonostante l’esito del giudizio e l’assenza di obblighi nei confronti dei propri ex dipendenti, Club Med intende dare seguito – si legge ancora nella nota – agli impegni assunti nelle scorse settimane con la Regione, favorendo, per quanto possibile, il reinserimento di coloro che risultino in possesso di una professionalità in linea con gli standard qualitativi dei resort della Exclusive Collection”.