Scrivano e altri candidati
CURIOSO ITINERARIO DEL SINDACO DI ALIMENA
Ha scelto la Lega ma pensava
a un “partito delle Madonie”
Sono in lista con la Lega Nord ma giurano che si battono per difendere gli interessi del Sud. Sembra un controsenso, e in effetti riesce difficile a Giuseppe Scrivano e agli altri capilista alla Camera e al Senato spiegare il senso del loro impegno tra le file di un partito che dell’antimeridionalismo ha fatto la propria bandiera.
“Della Lega comunque condividiamo il modello di radicamento territoriale” dice Scrivano, sindaco di Alimena, in una conferenza stampa a Palermo che si svolge mentre il suo comune è investito da un terremoto politico con le dimissioni in massa di assessori e consiglieri.
Nell’incontro con i giornalisti sono emersi anche i retroscena dell’operazione politica. Scrivano ha confidato che da tempo rivolge il suo interesse verso i partiti “a vocazione territoriale”, con i quali ha avuto rapporti di militanza (Grande Sud e Nuova Sicilia) o di vicinanza (Mpa). Dopo avere partecipato a ottobre alle elezioni regionali, risultando il primo dei non eletti, nella lista “Musumeci presidente” Scrivano ha cercato di riprendere l’antico progetto del “partito delle Madonie”. Ma si è reso conto, ha spiegato, che non c’erano né gli uomini né le condizioni per tentare un’avventura elettorale. Nasce da qui l’incontro con la Lega Nord. “Da tempo – dice – avevo rapporti con Maroni: lui era ministro dell’Interno e io sindaco di Alimena. Poi mi sono incontrato con Giulio Tremonti”.
“Condividiamo – aggiunge – quello che dice la Lega, anche se a volte lo dice con un linguaggio di intonazione populista. Ma sui temi del suo programma siamo perfettamente d’accordo”.
“Noi pensiamo agli interessi della Sicilia”, sottolinea Veronica Navarra, imprenditrice romana capolista alla Camera Sicilia 1. “E poi abbiamo raccolto tra i candidati uomini e donne dal volto presentabile. Guardate le liste” è l’esortazione rivolta ai giornalisti. E proprio dai giornalisti arriva l’osservazione che in effetti le liste sono piene di parenti del sindaco e del suo assessore Gaspare Mario D’Amico. “Non è vero” replica Scrivano. Ma poi è costretto ad ammettere che in effetti negli elenchi dei candidati si possono contare almeno 18 relazioni di parentela: padri, madri, fratelli, mogli, suoceri, cugini, cognati, zie.
“Abbiamo dovuto formare le liste – è la spiegazione – in poche ore. Era un’operazione last minute, ma si tratta di riempitivi. È gente che non sarà mai eletta”. Si spiega così la presenza di un assessore di Alimena, Gaspare Mario D’Amico; del presidente del consiglio comunale, Santina Bausone, e della folta rappresentanza di candidati tra loro imparentati. Lo stesso Scrivano ha dovuto presentarsi come capolista nella Sicilia orientale per rimpiazzare la candidatura del generale Antonio Pappalardo, venuta meno all’ultimo momento. Non si capisce se è stato Pappalardo a farsi da parte o se sia stato Scrivano a metterlo fuori.
Contano i programmi, ripetono ora Scrivano e i suoi: “Della Lega Nord condividiamo il modello di un partito impegnato nella difesa di interessi territoriali. Cosa che non hanno saputo fare in questi anni i 72 parlamentari siciliani. Vogliamo dare ossigeno al territorio, contribuendo allo sviluppo delle piccole imprese, del turismo e della produzione di qualità”.
Nel momento in cui a Palermo i siculo-leghisti presentavano le loro liste ad Alimena un piccolo terremoto investiva il Comune. Il vice sindaco Alvise Stracci e l’assessore Roberto Tedesco si sono dimessi. Un altro assessore, Vincenzo Albanese, aveva annunciato di fare anche lui un passo indietro e il giorno dopo il sindaco gli ha ritirato le deleghe. Le defezioni in giunta hanno costretto Scrivano a nominare assessore Santina Bausone, finora presidente del consiglio comunale, pure candidata con la Lega Nord. A pezzi anche la maggioranza di centro destra. Il capogruppo Antonio Curione e i consiglieri Pietro Scelfo e Maurizio Calabrese hanno annunciato le dimissioni assieme a tutti i consiglieri della minoranza. In un documento i componenti del gruppo “Ripartire da Alimena” esprimono “completo dissenso verso le scelte politiche del sindaco”. Di fatto il consiglio comunale non esiste più: anche il presidente Bausone ha lasciato l’incarico essendo stata nominata assessore in sostituzione dei dimissionari. Le dimissioni in blocco potrebbero provocare ora lo scioglimento anticipato del consiglio. Ma è un passaggio di poco conto: ad Alimena comunque si voterà, per scadenza del mandato, per le amministrative il 21 e 22 aprile.
01.02.2013