Un ragazzino di 13 anni lancia un banco contro una compagna di classe. Accade alla scuola media “Rosario Porpora” di Cefalù, nuovamente nell’occhio del ciclone per fatti di “bullismo”. Nei confronti del “vivace” ragazzo sembra che non sia stato adottato alcun provvedimento disciplinare. L’episodio sarebbe stato considerato come una lite tra compagni con un contorno di provocazioni e reazioni.
La “Rosario Porpora” si è già ritrovata al centro di polemiche per fatti di bullismo, fenomeno che è compito della scuola bloccare sin da subito.
Dal canto loro alcuni genitori, preoccupati per le precarie condizioni di sicurezza in cui versa l’istituto frequentato dai figli, hanno scritto una lettera aperta al dirigente scolastico, Nella Viglianti. Denunciano la situazione di precarietà nella quale vivono non solo i ragazzi, ma anche le famiglie a causa dei frequenti episodi di bullismo e a volte di violenza. Ma i problemi non finiscono qui per il “Rosario Porpora”. Pare, infatti, che altri genitori abbiano presentato un esposto all’Asp 6, alla Procura della Repubblica e all’ex Provveditorato agli studi di Palermo, per denunciare le precarie condizioni igieniche della mensa scolastica. Se già lo scorso anno i Nas avevano fatto chiudere i locali utilizzati come mensa per i ragazzi del tempo prolungato a causa di una serie di irregolarità, ben poco sarebbe cambiato quest’anno.
Nonostante, infatti, la scuola abbia stipulato accordi con gli Artigianelli, che metterebbero a disposizione dei ragazzi i propri locali, i genitori si dicono preoccupati per le condizioni igienico sanitarie. Nessuno vigilerebbe infatti sulle vivande che loro stessi portano in quei locali per i propri figli. A ciò si aggiunge, poi, un’altra preoccupazione: talvolta gli studenti sarebbero costretti – nelle giornate di pioggia – a rimanere nelle loro classi dove consumerebbero i pasti sugli stessi banchi scolastici.
Per il “Rosario Porpora” non è un periodo favorevole. Dopo aver già perduto l’autonomia, a partire dal prossimo anno, rischia perdere, ma da subito, anche il tempo prolungato. Ammesso che le denunce dei genitori siano fondate.