LETTERATURA
I fantasmi del tempo di Bonafede
svelano il fantastico mondo di Asia
Una medical triller tra fisica e fantapolitica
“Asia Anderson e i fantasmi del tempo” è più che un semplice Harry Potter per adulti, come lo ha definito l’autore Marco Bonafede. È un romanzo sulla filosofia del tempo, sulla razionalità del fantastico e sull’immutevolezza di ciò che in apparenza muta. Una storia avvincente che inchioda il lettore al libro, gli fa venire sete dell’ultima pagina e, raggiuntala, gli fa salutare i personaggi col rimpianto di non essere andato un po’ più lento. Un racconto lineare, non solo di un fenomeno paranormale che diventa oggetto di uno studio scientifico ma anche del desiderio di scoperta, della passione che sfida le dimensioni parallele dei mondi e della critica a un occidente ossessionato dal terrorismo e dalla paura. Prima dell’incipit l’autore ci ricorda una frase di Wells, “esistono molti mondi, ma si trovano in questo”. E su questo principio articola la sua storia, attraversando tutte le possibili spiegazioni all'apparizione di una donna fantasma. Il tutto senza tralasciare riferimenti medici e fisico-matematici, oltre che filosofici, che rendono questo libro un piccolo gioiello.
Mark Smith è il protagonista. Uno psichiatra inglese che lavora nel consultorio pubblico di Beckett Street a Oxford. È uno strizzacervelli scettico che si dice "praticante ma non credente" della sua professione, perché la esercita senza fiducia in nessuna delle teorie correnti sul funzionamento del cervello. Una mattina un paziente anglo-indiano, Arun Majumdar, gli racconta un episodio che ha dell'incredibile: dice di avere visto una figura di donna dall'aspetto ottocentesco venire fuori dalla parete della sua living room. Dopo avere esaminato il caso, il dottor Smith si ritrova coinvolto in un'indagine sul fenomeno paranormale, e scopre che il mondo della fantasia non è poi così distante da quello della razionalità. Un romanzo con l'incipit da medical thriller che vira verso il fantasy scientifico, per finire in una spy-story fantapolitica. Senza perdere neanche una virgola di credibilità. E che porta il lettore a chiedersi alla fine del libro se Mark Smith, alias Bonafede, non abbia davvero conosciuto Asia Anderson.
20.03.2009
Paola Castiglia