LA COMMEMORAZIONE
Strage di Capaci 17 anni dopo
A Palermo nave della legalità
Napolitano e Yunus apriranno le iniziative
Sono trascorsi diciassette anni dal giorno della strage di Capaci, in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta che accompagnava il magistrato. Oggi, 23 maggio di diciassette anni dopo, i siciliani commemorano l’anniversario a Palermo insieme al capo dello Stato Giorgio Napolitano, al premio Nobel per la pace Muhammad Yunus, al presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e ai ministri Angelino Alfano e Mariastella Gemini. Alle otto l’arrivo al porto della nave della legalità - con a bordo gli studenti che "non vogliono dimenticare" - e alle 9.30 il via alle iniziative nell’aula bunker.
Alla commemorazione partecipano anche il presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello, e il delegato nazionale di Confindustria per i rapporti con le istituzioni preposte al controllo del territorio, Antonello Montante. Alle 13.00 la consegna agli studenti vincitori delle borse di studio “Giovanni Falcone e Paolo Borsellino” e alle 16.00 il corteo della memoria, che da via d’Amelio raggiunge l’albero Falcone.
Anche dall’aula bunker parte un altro corteo, alle 16.30, diretto all’albero-simbolo di via Notabartolo, per attendere le 17.58 – orario della strage – quando la polizia di Stato intona il silenzio per ricordare la strage.
“Per sconfiggere Cosa Nostra, diceva Giovanni Falcone, bisogna agire seguendo tre direttive – ricorda Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla mafia – la prima è la repressione, che deve essere portata avanti dalla magistratura e dalle forze dell’ordine e deve essere costante, forte e supportata soprattutto da una legislazione adeguata. La seconda è l’educazione alla legalità delle nuove generazioni, per contrastare i disvalori della mafiosità e sconfiggere l’omertà e l’indifferenza, e per togliere alla mafia la possibilità di affermare il proprio dominio sul territorio. La terza consiste nel creare uno sviluppo economico non inquinato dalle pressioni della criminalità che ubbidisca soltanto alle leggi di mercato”.
22.05.2009
Paola Castiglia