I FUNERALI DELLA DONNA MORTA PER GLI INCENDI
Il vescovo tuona contro
la "mafia" degli incendi
La piaga degli incendi in Sicilia è "molto simile a quella della mafia perché odora di morte". E la politica e le istituzioni non sanno spesso tutelare il territorio. Anzi usano i forestali come "una riserva di consenso elettorale". Ce n'è per tutti nell'omelia del vescovo di Cefalù, Giuseppe Marciante, per i funerali in cattedrale di Maria David, la donna morta mentre cercava di salvare i suoi cavalli.
Sono stati funerali partecipati, come dimostra la chiesa affollata. In prima fila c'erano i familiari e gli amici della vittima. Poi i sindaci del comprensorio, una piccola folla di fasce tricolori. Quindi i volontari delle Giubbe d'Italia con le tute di lavoro.
Forte il messaggio del prelato che ha tuonato prima di tutto contro "le mani diaboliche di criminali senza cuore e coscienza" che hanno ucciso "la vita del nostro stupendo territorio, ma soprattutto vite umane". Monsignor Marciante ha evocato il sacrificio di Cristo e lo invocato per "strappare il velo di vergogna che copre la faccia della nostra Regione. Mettiamoci in marcia - ha aggiunto - per strappare la coltre di cenere omertosa che copre i nostri silenzi".
Non poteva mancare una citazione di papa Francesco e della sua enciclica Laudato si' di grande valore ambientalistico. E da qui l'appello rivolto soprattutto ai giovani: "Mettiamoci in marcia come sentinelle della nostra terra, dei nostri beni naturali, dei nostri preziosi beni culturali, del bene delle nostre vite".
"Occorre dare maggior spazio - ha aggiunto - a una sana politica, capace di riformare le istituzioni, coordinarle e dotarle di buone pratiche, che permettano di superare pressioni e inerzie viziose. Tuttavia - ha concluso - bisogna aggiungere che i migliori dispositivi finiscono per soccombere quando mancano le grandi mete, i valori, una comprensione umanistica e ricca di significato, capaci di conferire a ogni società un orientamento nobile e generoso".
25.09.2023