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Sequestrata l’area Micciché
Il mostro nel cuore di Cefalù

“Pericolo di crolli e discarica a cielo aperto”
La polizia e i vigili urbani di Cefalù, sotto la guida dei rispettivi dirigenti, Manfredi Borsellino e Stefano Blasco, hanno sequestrato la cosiddetta "area Micciché", palazzo di 7 piani mai ultimato e da 30 anni in stato di abbandono, proprio all'ingresso del centro storico, tra via Roma e via Cavour, deturpandone la vista e la vivibilità. Le indagini e i sopralluoghi proseguivano da settembre.

La storia del palazzo, e dell’area deturpata, comincia nel 1982 quando il costruttore Miccichè ottiene la concessione edilizia per la realizzazione dell’imponente fabbricato. I lavori procedono con difficoltà e lentezza fino al 26 giugno 2001, giorno della scadenza della concessione. Da allora il cantiere e l’area sono stati abbandonati, lasciando ai cittadini e ai turisti la quotidiana vista di un grande scheletro di cemento abbandonato al degrado, proprio all’ingresso del centro storico, in uno dei punti più frequentati della città. Ma oltre ai problemi estetici, l’area presentava anche criticità più pericolose. La Soprintendenza regionale ai beni culturali ed ambientali, coinvolta nel primo sopralluogo, non esita a segnalare il “degrado urbano dovuto a forme incontrollate di discarica, vegetazione spontanea e deperimento delle opere di cantiere”. Deperimento confermato dai geometri e dai periti ausiliari della polizia che avvertono senza mezzi termini: “L’alterazione della morfologia del terreno può provocare danni alle limitrofe proprietà nell’eventualità di fenomeni di cedimento dei soprastanti terreni”. Il giudice per le indagini preliminari di Termini Imerese ha così pienamente accolto le conclusioni degli inquirenti e convocherà a giudizio il proprietario dell’immobile (e committente dei lavori) perché colpevole del reato di “omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina”. Le indagini, coordinate dal vice questore aggiunto Manfredi Borsellino e dal comandante Stefano Blasco, proseguono anche dopo il sequestro, per accertare tutte le responsabilità per quella che era diventata ormai una discarica a cielo aperto nel centro storico di Cefalù.
03.12.2009
Fausto Nicastro

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