Nelle Madonie si gioca con le elezioni del 28 e 29 maggio una delle sfide più interessanti. In Sicilia si vota in 128 comuni e sei sono i centri madoniti interessati: Alimena, Campofelice di Roccella, Cerda, Collesano, Geraci Siculo, Gratteri. Hanno tutti meno di 15 mila abitanti e non ci sarà quindi ballottaggio. In campo solo liste civiche, secondo le regole e le tecniche elettorali delle amministrative nei piccoli centri. I seggi saranno aperti domenica (dalle 7 alle 23) e lunedì (dalle 7 alle 15). La popolazione interessata è di un milione e 387.169 cittadini, di cui 301.104 anche per le elezioni dei sei consigli circoscrizionali e dei rispettivi presidenti a Catania. Si tratta dunque di un vero test politico. Ma il vero problema è quello della partecipazione che rischia di essere molto bassa. L'elettore può esprimere una o due preferenze nella stessa lista, ma di genere diverso: una femminile e una maschile. Il voto espresso per una lista si estende al candidato sindaco a essa collegato e non viceversa: il cosiddetto "effetto trascinamento". Prevista anche la possibilità del "voto disgiunto", che rende libero l'elettore di votare separatamente per un candidato sindaco e per una lista a questo non collegata. Lo spoglio inizierà lunedì pomeriggio, subito dopo la chiusura delle operazioni di voto. Nelle Madonie sono diversi i comuni al centro di una accesa campagna politica. In primo luogo Collesano dove Tiziana Cascio, presidente uscente del consiglio comunale, si confronta con Michele Iannello e Giovanni Sapienza. Corsa a tre anche a Campofelice di Roccella: la sindaca uscente Michela Taravella tenta la riconferma e si confronta con Giulio Giardina e Peppuccio Di Maggio. A Geraci Siculo è Giovanni Vazzana a sfidare l’uscente Luigi Iuppa. E a Gratteri all’uscente Giuseppe Muffoletto si contrappone Angelo Curcio. Sfida a due anche ad Alimena con Giuseppe Scrivano che tenta la riconferma contro Rosario Musso, candidato di una lista alternativa.