Stampa articolo
Ph Sandro Varzi

Addio a Amedeo Tullio archeologo dell'antica Cefalù

Fino all'ultimo ha pensato alla "sua" Cefalù di cui era anche cittadino onorario. Amedeo Tullio, l'archeologo che aveva condotto importanti ricerche sulla città greca e romana, aveva anche scritto un libro che non è stato ancora pubblicato ma non potrà mai vedere: è morto a Palermo dopo un malore. Aveva 83 anni. Ne aveva spesi tanti per approfondire la conoscenze delle "prime Cefalù". E questo era anche il titolo di un suo libro che aveva presentato nel 2016. Anche se a Cefalù aveva riservato le ricerche e gli studi più importanti, Amedeo Tullio va ricordato come docente di Metodologia e tecniche dello scavo archeologico all'Università di Palermo e come ispettore onorario della Pontificia Commissione di Archeologia sacra, oltre che come curatore della collezione archeologica del museo Mandralisca. "Una perdita molto grave" è il commento di Flora Rizzo, dirigente nazionale di Archeoclub di cui Tullio era socio. "Fino all'ultimo - dice Stefania Randazzo presidente della sezione cefaludese di Archeoclub - si era occupato di Cefalù e delle sue memorie". A Sandro Varzi, che al Mandralisca ha collaborato con Tullio nella cura e nell'allestimento della sezione archeologica, chiedeva ancora di essere informato sulle ultime iniziative culturali. "Seguiva con attenzione anche gli interventi su piazza Duomo", aggiunge Varzi. Dopo le prime esperienze a Imera, Tullio aveva diretto importanti campagne di scavo. Le sue ricerche e i suoi studi, che hanno interessato anche la Rocca, hanno approfondito soprattutto le conoscenze della Cefalù greca e romana che è stata attiva e ha vissuto momenti di splendore secoli prima della nascita della città normanna. Tullio ha curato quasi 200 pubblicazioni. Tra gli ultimi suoi lavori un volume che sulle "prime Cefalù" riassume oltre 40 anni di studi e ricerche sul campo.
11.05.2023