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Santo Atanasio
POESIA

il viaggio di Atanasio tra passato e futuro

La raccolta “Cento poesie nuove e varie” (Gilgamesh Edizioni, 2022) del poeta Santo Atanasio di Castelbuono attraversa come una vela tutte le fasi e le esperienze esistenziali, gli umori di una vita, dalla giovinezza alla maturità, alla vecchiaia, con tutte le necessarie metamorfosi, non tanto esteriori, quanto interiori, perché pur nella continuità e nelle costanti di ogni esistenza, ci si trova sempre a dover fare i conti con il tempo e con la distanza del proprio vissuto. E ci si sorprende a “frugare nei ricordi…” e a ridere di se stessi dal momento che non è possibile “rinverdire gli anni ebbri di voli”. Il verbo frugare dà il senso di una ricerca affannata, come quando in un cassetto si cerca qualcosa, spostando compulsivamente gli oggetti qua e là: si tratta dei cassetti dell’anima, dove si esplora alla ricerca di ciò che ormai è perduto per sempre e non resta che prendere coscienza con un sorriso amaro che non è possibile riavvolgere il nastro della vita e che gli anni pieni “dei più bei sogni” appartengono ad una fase ormai lontana. Però, “oltre questa vecchiaia” che conduce a una “pace austera”, c’è sempre la possibilità di un “sogno mattutino / di vivere altra ardita primavera”, e i pensieri possono diventare “farfalle” e il cuore può spalancarsi “al sogno di un domani / arcobaleno e sole, / oltre gli abissi cupi del dolore” e “la notte a volte è amica” perché “raggiungo me / segretamente – dove e come ero”. Passato e futuro si rincorrono, con il carico di ricordi e di attese, di rimpianti e di speranze, in un presente in cui talvolta affiora il senso della solitudine, con la presenza dei luoghi in cui il poeta non è stato: “So che li porto in me, sacre reliquie”, luoghi tanto amati tra realtà e immaginazione che “assetano di luce, / di tempo- canto, leggerezza, amore”. E poi il vento… il vento improvviso che fa sussultare, che scompagina tutto, nel cuore della notte e che in un lampo svela che “tutto ciò che un tempo / era gioioso e si mostrava eterno” in realtà “si sarebbe rivelato / vano miraggio”: versi intensi che attraversano tutta la produzione poetica italiana, da Petrarca a Leopardi a Pascoli, in una sintesi perfetta ed efficace, perché la vita ci offre “poche delizie, e brevi, / frammiste a mille morti, / così ostinate / da non morire mai / del tutto”. Qual è il senso della poesia, di quella vela che attraversa tempeste che la lacerano e che rientra in porto “ricca di vita e di bellezza”? Emozioni lasciate nel profondo senza parole, né colori o aromi… Restano informi lì, finché il poeta gli dà, paziente e gaio, vera vita di grazia e meraviglia illuminandole – per arricchirci dentro. Ecco il senso della poesia anche nella nostra società complessa e, spesso, brutalmente prosaica: illuminare di grazia e meraviglia le emozioni che giacciono nel profondo e che attendono di essere portate in superficie, in un viaggio interiore che è il più complesso e irto di pericoli, ma che Santo Atanasio sa compiere con la purezza dei suoi versi, la cura del suo stile, l’eleganza ricercata ma mai artificiosa. La poesia è rigore, attenzione, misura, metrica per conseguire quella bellezza che abbia l’apparenza della spontaneità e dell’illuminata intuizione. La raccolta Cento poesie nuove e varie rivela già nel titolo l’intento di abbracciare tutte le note che compongono le melodie della vita, e ciò risulta ancora più evidente nei titoli delle nove sezioni che la compongono: In memoria, Trittico per mia madre (In memoria), Al mio borgo e ai suoi dintorni, Guerra, Lutti, Restrizioni, Ecologiche, Un acrostico, Un telestico, Con fede, Arte poetica, Poesie varie Ai lettori è offerta la possibilità di scegliere un proprio percorso tra le poesie di Santo Atanasio e di veleggiare tra i suoi versi per tornare in porto, nonostante le inevitabili lacerazioni, con la vita tramutata “in luce, / in bei sorrisi, in canti, / in rondine leggera ̶ / per farsi eternità”.
28.10.2022
Rosalba Gallà