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LA MANIFESTAZIONE

Termini come Copenaghen Per il clima, contro il nucleare

Il 12 dicembre oltre cinquanta sigle in piazza
Dal 7 al 18 dicembre i governi di oltre 190 paesi si riuniranno a Copenaghen per siglare un nuovo accordo globale sul clima. L’occasione è sembrata imperdibile anche per quella parte di Sicilia pronta a dire con forza di essere una terra che vuole svoltare verso la sostenibilità e andare contro alle scelte anacronistiche. Come quella che immagina a Termini Imerese una centrale nucleare. Per questo, il 12 dicembre, Legambiente – insieme alle associazioni e ai sindacati del coordinamento “In marcia per il clima” – scenderà in piazza per raccontare la possibilità rinnovabile contro le energie inquinanti o pericolose. L’appuntamento – previsto per le ore 10.00 in piazza duomo, a Termini – sarà un momento di forte ambientalismo scientifico, grazie alla partecipazione di nomi autorevoli dell’ambientalismo moderno. Ma sarà anche un momento gioioso e di festa, durante il quale è previsto anche un concerto. Il tutto per dire che è necessario agire in fretta. Gli studi confermano che se non si agisce subito la temperatura della Terra salirà di oltre 1,5°C con conseguenze irreversibili per il Pianeta. Già oggi ci troviamo di fronte ad un’evidente accelerazione degli impatti del surriscaldamento globale con effetti sempre più rilevanti in molte parti del Pianeta. Secondo l’Alto Commissariato per i rifugiati dell’Onu, il 66 per cento dei profughi registrati nel 2007 sono persone colpite da catastrofi naturali o da mutate condizioni dell’ecosistema. I mutamenti climatici sulla Terra sono una realtà con la quale quotidianamente tocca fare i conti. I governi del mondo tardano a prendere decisioni efficaci in grado di garantire la bellezza dei nostri paesaggi e la biodiversità, per tutelare la ricchezza dei territori, del mare e dell’agricoltura in termini di qualità e quantità, per risolvere i fenomeni di dissesto idrogeologico e stress idrico. La conferenza delle Nazioni Unite sul clima di Copenaghen deve concludersi con un nuovo accordo mondiale equo, solidale e vincolante per la riduzione significativa dei gas serra nell’interesse di tutti i cittadini. La febbre della Terra va fermata, e tutti possono fare qualcosa. È questo il messaggio che verrà lanciato dalla piazza di Termini Imerese, scelta come simbolo proprio perché il governo nazionale l’ha inserita tra i siti possibili per l’edificazione di una centrale nucleare che, tra l’altro, non sarebbe di quarta generazione ma di terza. Quindi meno sicura, fermo restando il grave problema di come verrebbero stoccate in Sicilia le scorie radioattive. L’iniziativa, promossa da Legambiente, è coordinata dalla coalizione “In marcia per il clima”, composta anche da Acli, Acli Ambiente–Anni Verdi, Adoc, Aiab, Altreconomia, Ambiente e Lavoro, Amici della Terra, Arci, Arci caccia/Csaa, Arci Servizio Civile, Arciragazzi, Associazione Ong Italiane, Auser, Banca popolare Etica, Cgil, Cia, Cisl, Cittadinanzattiva, Civitas, Coldiretti, Ctm Altromercato, Cts, Fa’ la cosa giusta!, Fai, Fairtrade Italia, Fair, Fare Verde, Federazione nazionale Pro Natura, Federconsumatori, Federparchi, FIAB onlus, Focsiv, Forum Ambientalista, Forum Nazionale Terzo Settore, Greenpeace Italia, Lav, Lega Consumatori, Lega Pesca, Libera, Lipu, Mdc, Medici per l’ambiente, Movimento Consumatori, Sbilanciamoci, Slow Food Italia, Tavola della Pace, Terra! onlus, Terra quotidiano ecologista, Terre di Mezzo, Uil, Uisp, Unione degli studenti, Vav, Wwf.
02.12.2009
Redazione