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CONVEGNO INTERNAZIONALE DAL 7 AL 9 GENNAIO

Sul Medioevo multiculturale studiosi a confronto a Cefalù

Il Medioevo non era poi un periodo così oscuro come una vulgata antistorica vorrebbe sostenere. È tutto da rileggere, tra luci e ombre, anche il suo tratto culturale e soprattutto multiculturale. È la proposta di un convegno internazionale che si terrà a Cefalù (sala delle Capriate) dal 7 al 9 gennaio per iniziativa del Centro studi Ruggero II. Il Centro è nato tre anni fa con una convenzione tra la cattedra di Storia medievale dell’Università di Messina e il Comune di Cefalù. Questo è il secondo appuntamento dopo quello inaugurale che nel febbraio 2020 fu dedicato alla figura e al mondo di Ruggero II d’Altavilla. Il convegno di quest’anno ha un titolo significativo: Governare la Multiculturalità nel Medioevo. Alla tre giorni di studi e di dibattiti partecipano accademici e studiosi italiani, spagnoli, inglesi, portoghesi, tedeschi chiamati ad approfondire, con particolare riferimento al regno di Sicilia, ma con aperture al mondo mediterraneo ed europeo, un tema stimolante ancora oggi. L’obiettivo è quello di verificare se, e in che misura, le realtà politiche del Medioevo siano riuscite a governare uno degli aspetti più problematici e di difficile risoluzione, ma al tempo stesso più frequenti, della vita delle società umane. Non mancherà un intervento, affidato a Bruno Figliolo dell’Università di Udine, sul caso Cefalù. “La multiculturalità presente in Sicilia sotto il regno degli Altavilla generò, proprio nel secolo che conobbe le crociate, anche l’arte arabo-normanna, nel 2015 riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità”, dice Vincenzo Garbo, assessore alle politiche culturali del Comune di Cefalù, e uno dei promotori dell’incontro. Terrà anche una relazione sul sincretismo culturale nel Medioevo e sulle prospettive di sviluppo socio-economico del sito seriale arabo-normanno Palermo e le cattedrali di Cefalù e Monreale. “II convegno – sostiene Garbo – ha l’ambizione di contribuire a ribadire il valore sociale della ricerca storica nel mondo di oggi. Riteniamo che la storia sia fondamentale per contribuire a maturare la consapevolezza di quello che siamo nel tempo presente e costruire la visione della società futura”.
06.01.2022