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Addio a Gaetano Messina, coniugava arte e spiritualità

Si è spento nella sua “casa dell’ulivo blu”, in contrada Calzata. Fino all’ultimo Gaetano Messina è rimasto fedele alla sua visione della vita e a una linea artistica interpretate attraverso una estrosa rappresentazione. Aveva 80 anni e si considerava un cittadino del mondo, che aveva girato prima di tornare nella sua amata Campofelice di Roccella. È stata la moglie Rosa a dare notizia della scomparsa di Messina, un personaggio a volte stravagante che esprimeva un’arte originale nei quadri ma anche nei parei, nelle sete e nei tessuti. Nella maturità aveva sviluppato una abilità tecnica in grado di declinare in modo innovativo l’arte figurativa da cui era partito all’istituto d’arte di Cefalù e che aveva approfondito all’Accademia di Belle Arti di Parigi. Messina aveva anche dato alla sua vita un’impronta originale fondata su una spiritualità complessa e sull’adesione ai principi dell’olismo, una teoria secondo cui i sistemi complessi non possono essere ridotti alla somma delle loro parti. E questo vale per la scienza ma anche per la vita di cui Messina aveva una concezione basata sulla contemplazione, la meditazione, l’armonia con la natura. Tutti caratteri propri delle filosofie orientali con le quali era venuto in contatto durante un soggiorno giovanile in India. Il suo mondo si rifletteva nelle pagine di un periodico, Olismo Ruben, che Messina ha pubblicato con cadenza irregolare dal 1991 al 2017.
06.01.2022