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Reperti in vendita sul web, recuperati e dati al museo

I carabinieri del nucleo tutela del patrimonio culturale hanno recuperato quattro anfore fittili e un reperto cilindrico, databili tra il II secolo a.C. e l’XI secolo d.C. I pezzi erano in vendita sul web e sono stati riconsegnati al direttore del parco archeologico di Himera, Stefano Zangara. Alla consegna nel museo di Solunto era presente l’assessore regionale ai Beni culturali, Alberto Samonà. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese e rientrano nell’ambito della costante attività di contrasto all’illecita detenzione di beni archeologici, sviluppata mediante il continuo monitoraggio degli annunci sul web. I carabinieri sono riusciti a risalire all’autore dell’inserzione, denunciato per ricettazione, nella cui abitazione sono stati rinvenuti i reperti, già dichiarati autentici dai funzionari della Soprintendenza regionale per i Beni culturali e ambientali di Palermo. L’indagine e il recupero dei pezzi dimostrano ancora una volta, dicono i militari del nucleo, “come il web costituisca uno dei principali canali di comunicazione e commercializzazione illegali dei beni culturali, poiché consente di raggiungere agevolmente un elevato numero di utenti, spesso inesperti e incuranti della normativa di settore, che punisce le illecite ricerche, l’impossessamento e la vendita di manufatti archeologici”. “La restituzione dei reperti archeologici alla Regione – dice Alberto Samonà – è un importante segnale dell’attività di costante vigilanza e tutela che il Nucleo di tutela del Patrimonio culturale dei carabinieri svolge nei confronti dei nostri beni. È un atto che manifesta concretamente quella tensione morale e quell’attenzione con cui va protetto il nostro patrimonio culturale. Sono beni che appartengono a tutti noi in quanto esprimono la nostra storia e il nostro passato, permettendoci di ricostruire il grande mosaico della millenaria storia della nostra isola. Chiunque faccia un uso improprio dei reperti storico-archeologici deve sapere che compie un reato contro ciascuno di noi e che facilmente potrà incorrere nella rete di controlli attivati dalle forze dell’ordine”. Sul sito www.carabinieri.it, nelle pagine dedicate al comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, sono pubblicati i consigli su come comportarsi in caso di rinvenimento fortuito di beni archeologici.
11.10.2021