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Il vescovo sugli incendi: “Chi guadagna col fuoco?”

Chi ci guadagna dall’industria del fuoco? Il vescovo di Cefalù, Giuseppe Marciante, ha posto una domanda cruciale riflettendo sugli incendi devastanti di questa estate in un incontro alla stazione missionaria a Piano Zucchi con amministratori locali, la Protezione civile, parroci della Diocesi, il Parco delle Madonie, il mondo del volontariato. L’incontro è stato promosso in occasione della XVI Giornata nazionale per la custodia del Creato. Un'occasione per discutere dell'emergenza incendi sulle Madonie, il problema della prevenzione e le possibili soluzioni da mettere in campo, già da subito, per evitare che possa ripetersi nuovamente il triste spettacolo dell'estate che volge al termine e che sarà ricordata come la più tragica per la perdita di biodiversità, i danni alla fauna e alla flora del territorio e alle diverse realtà imprenditoriali. L’incontro è stato curato dal Servizio pastorale sociale e lavoro della Diocesi di Cefalù per mettere sul tavolo le diverse problematiche legate alla prevenzione e alla gestione dell'emergenza, a partire dalle esperienze dei comuni maggiormente colpiti dagli incendi. "È necessario intervenire subito ha detto monsignor Marciante – e soprattutto nella prevenzione, altrimenti i prossimi incendi li avremo sulla coscienza. È un problema che non può essere taciuto: il 70% degli incendi sono di natura dolosa. Chi ci guadagna all'industria del fuoco?". Per i sindaci presenti uno dei principali problemi da risolvere è quello del coordinamento delle azioni da mettere in atto nella gestione delle emergenze per rendere più efficienti le fasi dello spegnimento dei roghi e più efficaci le azioni di prevenzione, con la necessità di mantenere puliti i territori e di un maggiore controllo, la formazione dei gruppi di volontari. "Occorre far crescere la cultura della custodia del creato: le risorse dovrebbero essere usate per l'incremento della prevenzione”, ha continuato monsignor Marciante sottolineando anche che essa non può reggersi solo sul volontariato. “È fondamentale dotare i comuni di personale stabile che si occupi della tutela del patrimonio boschivo”. L'assessore regionale al territorio e ambiente, Toto Cordaro, ha annunciato che la campagna di prevenzione 2022 inizierà già a ottobre 2021 e che sarà aperto un tavolo con gli amministratori locali e tutti i soggetti interessati per discutere fattivamente delle azioni da intraprendere su tutto il territorio, ottimizzando la macchina di intervento antincendio e definendo i ruoli di ciascuno in un coordinamento unico. Il grido di dolore degli allevatori che ora devono affrontare gli ingenti danni provocati dagli incendi, è stato rappresentato da Marilina Barreca dell'associazione Sant'Isidoro di Gangi che ha parlato di "lutto" per l'intero territorio, una situazione difficile dalla quale riprendersi. È necessario dunque un cambiamento di prospettiva, incrementando la cultura della custodia del creato ma anche riprogettando l'economia del territorio, una green economy. "Occorre guardare a chi ha sperimentato formule nuove - ha concluso il vescovo - sia nella ricerca sia negli investimenti. Che i sindaci, sostenuti anche dalla Diocesi, si facciano promotori di iniziative di questo tipo. Se non si sviluppa una economia del verde i nostri parchi resteranno solo dei luoghi belli da ammirare". I sindaci definiranno ora un messaggio che raccolga le problematiche discusse e le proposte fatte durante l'incontro da indirizzare poi al governo regionale per chiedere collaborazione sostegno per le iniziative comuni da intraprendere.
12.09.2021