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INFRASTRUTTURE

Le nuove regole sui porti Procedure più semplici

Il disegno di legge sui porti turistici, che interessa anche Cefalù, Lipari e Capo d’Orlando, è stato approvato dall’Assemblea regionale siciliana. A tentare lo sblocco della portualità isolana era stata – lo scorso 28 gennaio – il disegno di legge presentata dall’onorevole Santi Formica. La proposta si articolava su due fronti. Da un lato, il procedimento di concessione di beni del demanio marittimo per la realizzazione di strutture dedicate alla nautica da diporto. Dall'altro, l’obbligo dei Comuni di riservare una quota non inferiore al 50 per cento del litorale, da destinare alla fruizione pubblica anche in caso di rinnovo di concessioni. Ma la proposta non aveva convinto l'Ars. A rinviare alla commissione il disegno di legge, che doveva modificare la legge Burlando sulle regole per la concessione delle aree portuali, erano stati Pd e Mpa: ritenevano che fossero violate le norme comunitarie sulla concorrenza. Ora l’intesa tra maggioranza e opposizione è stata trovata, anche sui punti che implicavano un rischio di violazione delle norme e che introducevano meccanismi di deregulation. La nuova legge darà vantaggio ai Comuni e agli enti territoriali che non dovranno seguire la procedura concorsuale prevista dalla legge Burlando per ottenere la concessione demaniale per la realizzazione dei porti turistici. La norma agevolativa non verrà applicata per le società miste partecipate dai Comuni o da altri enti territoriali. Dal disegno di legge è stato cancellato il quarto comma, secondo il quale il provvedimento finale della conferenza dei servizi e l’approvazione del Consiglio comunale equivarrebbero all’approvazione di variante al Piano regolatore generale e al Piano regolatore portuale. Cancellato, infine, anche l’articolo due, relativo alla concessione del litorale marittimo.
26.02.2009
Paola Castiglia