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Vicaretto, il borgo fantasma dove arriveranno le scorie

Vicaretto, individuato come uno dei quattro siti siciliani destinati ad accogliere rifiuti radioattivi, è uno dei borghi fantasma che si è cercato senza successo di fare rivivere e di collegare a un piano di sviluppo di attività agricole nella Sicilia interna. Il borgo, di cui rimangono ormai alcune case coloniche e altre strutture, è stato realizzato dall’Eras (Ente per la riforma agraria in Sicilia) alla fine degli anni Cinquanta lungo la strada provinciale 112. Il borgo è posizionato su una collina, il centro abitato più vicino è Vallelunga Pratameno (Caltanissetta) ad appena 7,5 chilometri ma il comune di appartenenza è Castellana Sicula, a 34 chilometri. Il Borgo è sorto ufficialmente il 19 marzo 1958 quando vennero consegnati a 21 assegnatari immobili abitativi familiari. Il progetto, che è stato più volte riformulato, comprende anche un centro sociale e una chiesa con lo scopo di stimolare le aggregazioni sociali, culturali e religiose. La palazzina del centro sociale oggi presenta lesioni ai muri portanti mentre nel prospetto esterno sono evidenti segni di vetustà. Dagli originali assegnatari della Riforma Agraria nel 1958 ad oggi ci sono stati vari passaggi con cambiamento del possesso degli immobili e anche questo ha determinato un assottigliamento delle famiglie originarie e un accorpamento di più lotti. I progetti di sviluppo non hanno raggiunto gli obiettivi per i quali il borgo era stato creato. Ma questo è in fondo il destino di molti lotti e appezzamenti assegnati in forza della riforma agraria. E le attività agricole e produttive sono ridotte a poca cosa tanto che Vicaretto viene oggi descritto come un “borgo fantasma”.
05.01.2021