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La Regione: il supertelescopio
nelle Madonie sarà autorizzato

Alla fine la Regione ha parlato e per bocca del presidente Renato Schifani ha fatto sapere che autorizzerà «l’installazione del telescopio “Flyeye” dell’Agenzia spaziale europea sul Monte Mufàra, nelle Madonie». L’assicurazione arriva dopo gli scambi polemici tra 24 sindaci del Parco e le associazioni ambientaliste. Favorevoli gli uni, contrarie le altre alla installazione del telescopio che come un “occhio di mosca” darà la caccia agli asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra e terrà sotto controllo i detriti spaziali. È questo lo scopo di Fly-Eye Telescope frutto di una collaborazione tra Asi e Esa. Secondo il progetto, che non ha ancora avuto il via dalla Regione ma se ne parla già dal 2018, l’impianto sarà situato sulla sommità del Monte Mufara a poca distanza dal polo astronomico Gal Hassin nel Parco delle Madonie. Il telescopio doveva prendere il via nel 2019 ma a tutt’oggi le attività ricognitive non sono bastate a concludere il percorso burocratico dell’autorizzazione. Con il telescopio sarà realizzato un Osservatorio astronomico.
I ritardi finora accumulati alimentano ora la possibilità che telescopio e osservatorio vengano realizzati altrove: nelle isole Azzorre, in particolare.
L’opposizione delle associazioni ambientalista, ma anche il parere negativo della Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali, si richiama al fatto che il sito scelto ricade in pieno nel Parco in un’area sottoposta a vincoli di inedificabilità.
Il progetto proposto, sostengono, si estenderebbe su una superficie di 800 metri quadrati, di cui 360 per un piazzale, con 3.540 metri cubi di volume edilizio e un'altezza di oltre 13 metri fuori terra, con annessa una pista carrozzabile per l'accesso alla sommità del monte Mufara. Siamo in piena zona A di tutela integrale del Parco delle Madonie.
Ma sui vincoli ambientali i sindaci e la Regione la pensano diversamente. In una nota i 24 sindaci citano norme che consentirebbero nel territorio del Parco delle Madonie ampliamenti e realizzazioni di strutture necessarie alla ricerca scientifica. Ma ora Schifani precisa che non tutti gli ostacoli sono superati. «Per superare i vincoli – dice – il governo regionale aveva proposto, durante l’esame della Finanziaria, un’apposita norma la cui approvazione, da parte dell’Ars in maniera diversa dalla sua originaria formulazione, però, non ha consentito di derogare alle disposizioni vigenti». E allora? «Stiamo già procedendo – risponde – a perfezionare il provvedimento e nel contempo abbiamo avviato anche un’interlocuzione con il ministero dei Beni culturali, competente per materia. Proprio più di un mese fa avevo rassicurato in tal senso il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Giorgio Saccoccia, sull’intendimento della Regione a trovare la soluzione». Tutto perché l’installazione del super-telescopio rappresenta per la Regione un’occasione da non perdere.
09.03.2023

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