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Tra viadotti e deviazione la Sicilia divisa a metà

Il viadotto Himera non ancora rimesso in opera, l'autostrada Palermo-Catania interdetta per un tratto ai mezzi pesanti. E sullo sfondo dei ritardi e dei disagi una polemica che contrappone l'Anas, la Regione, l'impresa che esegue i lavori, il governo. Questa è la fotografia della perifericità della Sicilia e della scarsa considerazione in cui vengono tenuti i problemi della viabilità. La vicenda del viadotto Himera e la transitabilità ridotta dell'A19 sono due questioni che hanno assunto ormai un valore simbolico. L'Himera è franato il 10 febbraio 2015. In due anni doveva essere ripristinato. Dopo quasi cinque anni non se ne parla. Anzi, alcune varianti progettuali rischiano di allungare i tempi di consegna dell'opera con una possibile controversia tra l'Anas e l'impresa appaltante pretende due milioni in più. Ad aggravare il quadro dei collegamenti contribuisce la chiusura ai mezzi pesanti per rischio crolli del viadotto Cannatello della A19 in direzione Catania. I tir e gli autobus sono costretti a seguire un percorso alternativo. Il protrarsi delle operazioni di soccorso di un tir, andato fuori strada, ha costretto in questi giorni decine di altri autisti a passare la notte all'addiaccio. L'autobus che cura il collegamento tra Palermo e Catania è costretto a una lunghissima deviazione seguendo un itinerario lungo le tratte Palermo-Messina e Messina-Catania. Disagi e proteste per una Sicilia divisa a metà si sono subito levate. «Le nostre autostrade - sottolinea il presidente della Regione, Nello Musumeci - continuano a cadere a pezzi nella impotenza di chi dovrebbe assicurarne la piena efficienza. Ho grande rispetto per i vertici siciliani dell’azienda di Stato, ma a Roma debbono capire che nell'Isola siamo stanchi della politica del 'rappezzo', un modus operandi che non ha né capo né coda, che denuncia una totale mancanza di strategia e che vive soltanto di soluzioni tampone, rivelatesi spesso inadeguate e rischiose». Lo stesso Musumeci denuncia che i problemi infrastrutturali sono provocati «da almeno quarant’anni di mancata manutenzione». Di fronte alle emergenze si aspettano risposte. Ma i tempi sono lunghi perché il trattamento della Sicilia non è paritario rispetto ad altre regioni del Nord.
16.01.2020