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Cefalù, il branco mette in rete il video di un ragazzo umiliato

Tre minori denunciati dalla polizia
Aggredivano, colpivano, umiliavano un ragazzo, riprendevano le scene di violenza e poi caricavano i video nei social. E proprio queste immagini, supremo atto di bullismo informatico, sono diventate la prova contro tre ragazzi, coetanei della vittima, individuati e denunciati dalla polizia di Cefalù. Tutto è accaduto qualche giorno fa, vittima un ragazzo di 14 anni sottoposto dal branco a inaudite violenze sia psicologiche che fisiche. Uno dei tre aguzzini ha ripreso con il proprio smartphone le scene di violenza che, successivamente, sono state diffuse in rete. Le immagini sono subito diventate virali. A rendere più grave e increscioso l’episodio era la condizione della vittima. Una lieve disabilità rende il ragazzo più vulnerabile e meno capace di difendersi. Anche per questo in passato è stato vittima di altri scherni e atti persecutori. Gli stessi genitori della vittima sarebbero venuti a conoscenza di quanto accaduto, avvisati da alcuni conoscenti che avevano visto il filmato postato sui social. Hanno, quindi, presentato denuncia presso il commissariato di polizia “Cefalù” che ha dato immediato impulso alle indagini. È così emerso che il ragazzo subiva vessazioni da ben due mesi da parte di taluni adolescenti, uno dei quali in particolare lo insultava e percuoteva sistematicamente malgrado le implorazioni della vittima di fermarsi. In una di queste circostanze, lo stesso aggressore colpiva il suo bersaglio con pugni. Lo faceva cadere a terra e lo insultava con espressioni pesantemente derisorie. Un altro ragazzo filmava intanto le scene istigando l’aggressore e spingendolo a perpetuare gli atti di violenza. Il video veniva subito diffuso e fatto circolare sui social. I racconti della vittima, le informazioni fornite dai genitori, i sopralluoghi nei posti teatro degli atti di bullismo, l’analisi dei frammenti video e infine il sequestro dei cellulari delle persone coinvolte o presenti ai fatti hanno permesso ai poliziotti di individuare in poche ore i responsabili dei comportamenti persecutori. Tre quindicenni residenti in zona sono stati, quindi, denunciati per stalking, percosse, violenze, minacce e diffamazione, con l’aggravante della disabilità e della minore età della vittima. Il video e i cellulari con i quali è stato girato e diffuso sono stati sequestrati.
29.11.2019