La calma, l’equilibrio, la ricerca della mediazione senza rinunce rappresentavano il suo registro di vita. Bartolo Fazio, morto a 65 anni dopo una lunga malattia, ha mantenuto fino all’ultimo il suo temperamento aperto e moderato. Anche nei momenti più difficili della sua carriera politica. La prova umanamente più seria fu quella sostenuta nel 2008. Era stato candidato nel Pd, che aveva contribuito a fare nascere, per il Senato dove era approdato con la lista della Margherita.Fino all’ultimo la sua elezione, che doveva essere una rielezione, era rimasta sul filo dell’incertezza. Poi arrivò il risultato: non ce l’aveva fatta per poco. Era un colpo che ha pesato sulla carriera politica futura di Fazio che veniva da una militanza giovanile nella Dc, era passato attraverso il consiglio comunale nella sua Geraci Sicula di cui era stato anche sindaco per quasi dieci anni, aveva avuto un momento di rilancio nella Margherita (ne era stato coordinatore regionale) e infine era approdato nel Pd di cui era stato convinto fondatore. Nel nuovo partito aveva ottenuto un incarico nell’esecutivo. Distaccatosi con garbato riserbo dalla politica, in un momento di evoluzione del quadro politico nell'era Berlusconi era stato in campo con “Alleanza per l'Italia” di Francesco Rutelli. Della formazione guidata dall’ex sindaco di Roma era stato anche coordinatore regionale. Negli ultimi tempi aveva orientato i suoi interessi verso il settore agroalimentare con particolare attenzione alla dieta mediterranea. Ne aveva promosso l'adozione in molte occasioni come consigliere delegato dell’Idimed, Istituto per la promozione e valorizzazione della Dieta mediterranea. In precedenza era stato anche nel cd di Sosvima, la società di sviluppo delle Madonie. E ha avuto una parte anche nell'Ente Parco delle Madonie. Quella di Bartolo Fazio è stata dunque una lunga cavalcata nel sistema politico affrontata con determinazione e con grande propensione al dialogo costruttivo.