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Cefalù, gli studenti testimoni dei diritti negati

L’atto conclusivo del progetto “Umanesimo dell’altro Uomo. Per una cittadinanza attiva”, incentrato sui diritti umani negati e trascurati, con l’associazione Amnesty International come punto di riferimento, si è svolto in due momenti: diversi per modalità espressive e per il pubblico, ma entrambe coronate da notevoli risultati. Il 24 maggio, per concludere il lavoro di quest’anno, e il 31 maggio per festeggiare il decennale del progetto. Nella sala delle Capriate di Cefalù c’era il consueto clima di festa. Dominava l’ansia dei ragazzi, che si sono preparati per proporre nell’occasione testimonianze e performance. Le relazioni sono state affidate al prof. Salvino Leone, docente alla Facoltà teologica di Sicilia, e all’avv. Chiara Di Maria, da poco presidente regionale di Amnesty. I loro interventi hanno riguardato i diritti umani. Il prof. Leone ha evidenziato come dal Settecento illuministico si sia affermata la cultura di quei diritti che appartengono all’uomo, in quanto persona, e come essi siano diventati un modo per tutelare l’umanità dalla intolleranza e dalla tirannide. Mentre l’avv. Di Maria, traendo spunto dalle grandi battaglie di Amnesty per tutelare la libertà, ha presentato come i diritti stessi seguano l’evolversi della civiltà e diventino sempre più una protezione per l’umanità. Gli studenti hanno raccontato il progetto dal loro punto di vista, ossia quello della raccolta solidale fatta presso la cittadinanza o fra di loro, dando in cambio di un’offerta biscotti e dolciumi che avevano preparato. I ragazzi hanno presentato le foto e le testimonianze del viaggio d’istruzione a Roma in visita al papa e al Senato della Repubblica. Qualcun altro ha voluto parlare della visita a palazzo Abatellis e a palazzo Steri a Palermo, in triste ricognizione dei danni della Controriforma. Gli stessi studenti, con il loro brio e le loro speranze, hanno anche cantato brani, ormai celebri della Mannoia e dei Beatles; hanno recitato e si sono specchiati e compiaciuti in un progetto creato per loro e di cui si sono pienamente impossessati fino a farlo diventare proprio e perciò azione di crescita e di formazione integrale. Il 31 maggio, sempre alla sala delle Capriate, si è festeggiato il decennale del progetto, alla presenza delle tante associazioni con cui si è avviata una collaborazione. Il punto centrale di riferimento è stata una pubblicazione in un incontro in cui, dopo i saluti istituzionali a nome del dirigente scolastico, il prof. Franco Venturella ha presentato il volume che ripercorre, anno per anno, le attività svolte: con le testimonianze delle associazioni coinvolte e degli studenti. ‘Io grazie a te’. Con questo titolo la pubblicazione ha rispecchiato la natura del volontariato autentico: quello che dona, sapendo di ricevere un dono ancora più grande. In questo clima, gli interventi dei rappresentanti delle associazioni hanno fatto rivivere la strada percorsa e il senso dell’opera di una scuola che ha saputo interpellare e coinvolgere forze vive del volontariato sociale.
17.06.2019