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AVEVA SALTATO UN INCONTRO AL MANDRALISCA

La tragica fine di Tusa, l’ultimo rapporto con Cefalù

Con Sebastiano Tusa, morto nell’incidente aereo di Addis Abeba, Cefalù ha perso un punto di riferimento culturale. Il caso ha voluto che proprio ieri Tusa avrebbe dovuto partecipare al museo Mandralisca alla mostra “Manna dal cielo” con opere di Giorgio Vasari. Era annunciata la presenza dell’assessore che invece era in viaggio per il Kenia e per questo si era anche scusato. A Cefalù Tusa ha legato non solo un interesse da assessore ma anche da studioso di fama internazionale e di sovrintendente del mare. Si era, tra l’altro, occupato dei resti del relitto, o secondo lui del porto bizantino, sommerso esistente in adiacenza del promontorio della Kalura. Il sindaco Rosaio Lapunzina si dichiara sconvolto per le circostanza della morte dell’assessore e lo ricorda come “un amico di Cefalù e del museo Mandralisca, al quale da assessore aveva continuato ad assicurare sostegno e aveva voluto fortemente, insieme ai componenti del cda della Fondazione , guidata dal prof. Antonio Purpura, l’esposizione del Ritratto di Ignoto di Antonello da Messina nell’ambito della grande mostra su Antonello che si è svolta a palazzo Abatellis e di quella attualmente in corso al Palazzo Reale di Milano”. “Aveva già dato la disponibilità – aggiunge il sindaco – a partecipare all’inaugurazione della mostra di due Ritratti di Ignoto di Antonello (quello di proprietà del Mandralisca e quello di proprietà del museo Civico di Pavia), che sotto la curatela del prof. Villa sarà inaugurata a giugno prossimo nel nostro museo. Proporrò ai curatori che questa mostra sia dedicata alla sua memoria”. Della sua attenzione verso Cefalù Tusa aveva già dato una testimonianza il 29 agosto scorso partecipando a uno degli Incontri d'estate curati da Giovanni Cristina e Franco Nicastro. Ne era scaturito un dibattito a tutto campo sul futuro del nostro patrimonio artistico e storico. E un confronto sui problemi e le strategie per salvaguardare e valorizzare i beni storico e artistici che la Sicilia possiede e, se ben utilizzati , possono rappresentare il volano per un reale sviluppo dell’isola. Di questo Già a era molto convinto.
10.03.2019