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ALLA REGIONE UNA “TASSATIVA INDICAZIONE”

Cefalù, dal Ministero l’ordine di chiudere il punto nascite

L’ordine di chiudere il punto nascite di Cefalù è venuto direttamente dal Ministero della salute. Lo ha riferito l’assessore regionale Ruggero Razza al sindaco Rosario Lapunzina che gli chiedeva notizie sul destino della struttura dell’ospedale Giglio. Quella che era un’indiscrezione è diventata così una notizia certa. Razza ha anche spiegato che i suoi uffici hanno predisposto il provvedimento su “tassativa indicazione” del Ministero guidato da Giulia Grillo del movimento Cinque Stelle. Durante il colloquio con Lapunzina lo stesso assessore ha espresso la sua riluttanza a decretare la chiusura del punto nascite di cui si parlerà nella seduta di martedì della giunta regionale. E anzi ha annunciato che non firmerà il provvedimento in attesa che si possa individuare “ogni possibile soluzione”. E per questo Razza, che ha autorizzato Lapunzina a divulgare il contenuto del colloquio, si è detto “disponibile a partecipare ad un incontro, promosso dal Comune di Cefalù, con la presenza dei sindaci del comprensorio e dei comuni che gravitano nel bacino d’utenza”. Siamo convinti – ha detto Lapunzina – che, come avvenuto in passato, non mancherà la più ampia condivisione nei confronti delle iniziative, anche forti, che siamo disposti a promuovere, senza alcuna distinzione politica o ideologica e rigettando ogni tipo di strumentalizzazione, nella consapevolezza che l’esistenza del centro nascite è essenziale per tutto il territorio”. Ancora una volta a determinare l’ordine di chiusura è il criterio che lega l’esistenza dei centri al raggiungimento della soglia minima di 500 parti all’anno.
06.10.2018