Stampa articolo
L’INCONTRO CON IL REGISTA DI NUOVO CINEMA PARADISO

Giuseppe Tornatore a Cefalù, un ritorno carico di emozioni

Le emozioni del ritorno sul set dove è cominciata una leggenda, il successo vissuto con la sobria consapevolezza del regista che si dedica tutto al cinema anche trascurando la famiglia, i luoghi che i film hanno rappresentato con la forza delle immagini e delle suggestioni. A trent'anni anni dal primo ciak del film “Nuovo Cinema Paradiso", Giuseppe Tornatore torna a Cefalù nel luogo che ha dato vita al suo film, il teatro comunale “Salvatore Cicero”. L' 8 maggio 1988 dal palco centrale del secondo ordine all'interno del teatro iniziava la produzione di quello che sarebbe stato uno dei capolavori del cinema italiano. La mattinata inizia con l’esecuzione del maestro Diego Spitaleri al pianoforte della colonna sonora del film, e successivamente con la proiezione della scena del film proprio dentro il teatro e alcune foto dei protagonisti negli abiti di scena. L’incontro prende corpo con gli interventi di Vincenzo Garbo, assessore alla cultura e all'istruzione, e di Caterina Di Francesca, proprietaria della sala che porta il nome di una famiglia di “cinematografari”, moderatore e presentatore Giovanni Cristina. I ricordi, l'eredità dei successi di ieri, l'importanza del cinema e dei suoi luoghi e quello che ancora trasmette “Nuovo Cinema Paradiso” a chi c'era e ai posteri sono stati portati sul palcoscenico tra sorrisi e nostalgie ma anche con aperture alla possibilità per i giovani di avvicinarsi al mondo del cinema e qualche avvertenza. “I registi e coloro che vogliono far parte di questo mondo devono amare il cinema e dedicarsi unicamente ad esso – afferma Tornatore – arrivando persino a trascurare la famiglia. Fare il regista è un lavoro che non finisce mai, anche quando si è intenti a guardare il panorama dalla propria finestra di casa". Con Vincenzo Garbo si ricordano i protagonisti del film tra cui il famoso Alfredo, figura intesa come amico, padre e fratello che guida Totò nelle scelte più importanti della sua vita. “Io non ho avuto un Alfredo nella mia vita. Non ne ho avuto la necessità – spiega il regista – ma auguro a ciascuno di avere qualcuno che lo guidi come lui ha guidato Totò. In fondo però una battuta del personaggio trova ispirazione da una frase che mi disse il maestro Guttuso, cioè di uscire fuori dalla Sicilia se avessi voluto veramente fare cinema”. Il dialogo continua con i ricordi di Caterina Di Francesca quando Tornatore fece la prima perlustrazione a Cefalù, nei luoghi dove poi ha effettivamente girato molte scene del film. “Devo ammettere – dice il regista – che qui a Cefalù ho trovato un bella accoglienza e soprattutto un luogo facile scenograficamente parlando, in quanto ho dovuto cambiare pochissime cose". Poi si parla dei suoi luoghi. Non solo quelli di “Nuovo Cinema Paradiso”, ma anche quelli di un altro suo capolavoro: “Baaria", girato a Tunisi dove ha riprodotto sotto ogni piccolo particolare la sua amata Bagheria come lui la ricordava da piccolo, i luoghi della sua infanzia. Infine Tornatore si racconta anche nei panni di scrittore. Il suo ultimo libro, “Diario inconsapevole”, sebbene sembra che si discosti dal suo unico amore “il cinema", ne fa invece uno degli argomenti principali sia in questo testo che nel precedente libro, “Leningrado”. “Niente nasce da niente e credo che chi fa il mio mestiere o lo scrittore – racconta Tornatore – non fa altro che raccontare quello che ci succede nel percorso della nostra vita, anche quelli che scrivono libri di fantascienza sotto sotto raccontano cose che riguardano la propria vita o elementi che li hanno turbati soprattutto nella prima parte della propria vita”. Ne viene fuori un dialogo tra amici in un palco teatrale dove si parla di sicilianità e di futuro, di speranza e di giovani, proprio perché “Nuovo Cinema Paradiso” incarna questo anche a trent'anni di distanza. “Ogni volta che vengo qui – conclude il regista – mi sento tra parenti, sento un affetto particolare nei miei confronti e nei confronti del film, che io ricambio. E anche il film ricambia. Dentro la sala cinematografica la comunicazione non è solo unilaterale, anche i film dialogano con gli spettatori e quindi devono avere anche una loro memoria. Forse “Nuovo Cinema Paradiso” sa più segreti di voi che neanche voi sapete". Per concludere il momento di dialogo e confronto, il sindaco Rosario Lapunzina ringrazia il regista della sua presenza e per quello che ha lasciato a Cefalù: un ricordo eterno dei suoi luoghi e dei suoi abitanti grazie al suo capolavoro cinematografico. Infine gli viene consegnato in dono un'opera dell'artista Giuseppe Forte e la tessera di socio onorario dell'associazione “cinema Di Francesca”, un altro luogo di Cefalù raccontato nel suo ultimo libro.
08.05.2018
Patrizia Curreri