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CRITICHE PER I CANDIDATI "CALATI DALL'ALTO"

Pd, la rivolta per le liste anche nel circolo di Cefalù

Forse non è tra i ribelli ma anche il circolo Pd di Cefalù critica la scelta dei candidati “piovuti dall’alto” per le elezioni di marzo. Lo fa con una nota in cui esprime “rincrescimento per le modalità con cui si è giunti alla composizione delle liste di candidati che rappresenteranno il partito nella imminente campagna elettorale”. La rivolta dunque si allarga proprio nel giorno in cui quattro dirigenti regionali danno vita al movimento "Partigiani del Pd" al quale ha subito aderito il sindaco di Pollina, Magda Culotta. “Avremmo ritenuto auspicabile – si legge nel documento del Pd di Cefalù – il più ampio coinvolgimento degli iscritti, in special modo per l’individuazione dei candidati nei collegi uninominali. La legittima propensione al rinnovamento della rappresentanza ben avrebbe potuto coniugarsi con il meccanismo delle primarie, l’unico in grado di rendere ragione alla partecipazione democratica che è il principio basilare della carta fondante del Pd. Viceversa, i nominativi dei candidati sono piovuti dall’alto senza che possano evincersi le ragioni politiche che hanno prodotto determinate scelte”. La critica si concentra sulle storie politiche dei candidati. “Se in politica – sostiene la segreteria del circolo di Cefalù - la coerenza e la linearità dei percorsi sono gli elementi che possono consentire all’elettorato di accordare più fiducia a una proposta rispetto alle altre, si è, nel nostro territorio, illogicamente deciso di affidare la più significativa rappresentanza del partito a uomini che provengono da esperienze politiche antagoniste, o che hanno pesantemente attaccato il Partito democratico, accusandolo di praticare una “politica opportunista”, non mancando di schierarsi in aperto contrasto con le scelte del Pd in occasione di battaglie fondamentali come quella delle consultazioni europee o del referendum costituzionale, ed entrando in un clima di forte e irrisolta contrapposizione politica con rappresentanze locali del partito”. Il riferimento, neanche molto velato, è a Mario Cicero che è stato rieletto sindaco di Castelbuono con l’appoggio di liste alternative al Pd impegnato invece a sostenere la candidatura di Lia Romé. Sempre a Cicero si riferisce il passo della nota nel quale si ricordano la sua candidatura nella lista di Tsipras alle europee e la sua posizione per il no nel referendum costituzionale. “Riteniamo – sostiene ora il circolo del Pd di Cefalù - che i promotori di tali scelte abbiano omesso di rappresentare alla segreteria nazionale la pesante incongruenza politica che oggi viene a gravare sugli elettori di questo comprensorio”. Del quale era espressione Magda Culotta, esclusa invece dalle liste. “Ci lascia amarezza – aggiunge il circolo - dover constatare che le scelte fatte, da chi ritiene di aver messo in campo la squadra migliore per rappresentare il partito nel territorio, offendano quella classe dirigente e quelle esperienze di lunga e leale militanza, capaci negli anni di costruire un consenso non solo di natura personale ma soprattutto sempre legato al servizio politico nel Pd e per il Pd”. Da qui la preoccupazione politica: “Temiamo non assicuri quell’ampio coinvolgimento che sarebbe stato auspicabile in una fase assai complicata, ma, anche in ragione di ciò, ci spinge a rivendicare con maggiore determinazione la nostra appartenenza e militanza, e ci impegna ad operare affinché il Pd, già all’indomani del 4 marzo, riacquisti la capacità di compiere scelte condivise, con vero spirito democratico”. Il dissenso rispetto al metodo con cui sono state formate le liste assume nuove forme. Nei giorni scorsi Antonello Cracolici aveva convocato un riunione di “ribelli”. Ora quattro componenti della segreteria regionale – Antonio Rubino, Carmelo Greco, Antonio Ferrante e Salvatore Gazziano – si sono dimessi dall’incarico e hanno formato un gruppo che si chiama “Partigiani del Pd”. Dicono che voteranno per il Pd ma non si impegneranno nella campagna elettorale. Al nuovo gruppo ha aderito anche il sindaco di Pollina e parlamentare uscente del Pd Magda Culotta. "Non ne faccio una battaglia personale – ha detto – ma di valori. Voterò Pd ma non mi ritrovo in nessuno dei candidati". Non si ritrova certo nella candidatura di Cicero che ha fatto sentire la sua voce su Facebook per dire che la sua linea è quella di un “rinnovamento della politica a partire da un progetto che vede i territori al centro dei dibattiti in Parlamento e dell’azione legislativa”. “Sento – ha aggiunto – che è giunto il momento di capitalizzare il patrimonio di esperienze che il nostro territorio, le Madonie, hanno intrapreso nel segno dell’unità e di confrontarlo con la ricchezza di tutti i territori italiani. Credo che il segnale di apertura che la coalizione del centro sinistra ha dimostrato nel proporre la mia candidatura al Senato e quella di Franco Vasta alla Camera, nei collegi uninominali, sia una conferma di quanto giusta sia la visione che stiamo condividendo con i territori e per i territori”.
01.02.2018