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ACQUE AGITATE ATTORNO ALLE LISTE

Gli esclusi e i promossi, il Pd punta su Vasta e Cicero

L’esclusione di alcuni big sta agitando le acque nel Pd. Ora che le liste sono state pubblicate, e sono on line nel sito del partito, si conoscono i sommersi e i salvati. E i bocciati più illustri, come Lumia e Crocetta, che non accettano le scelte della direzione, annunciano per tutta risposta una mobilitazione in chiave anti Pd oppure una battaglia sul fronte interno. Anche nelle Madonie c’è un malessere diffuso. Non solo per la bocciatura di Lumia, che aspirava a una quarta legislatura di fila, ma anche per l’esclusione di Magda Culotta sindaco di Pollina. Al loro posto nelle Madonie il Pd punta su Franco Vasta, ex sindaco di Campofelice di Roccella, nel collegio uninominale della Camera e su Mario Cicero al Senato. La candidatura di Cicero è l’approdo di un processo di ritorno del sindaco di Castelbuono nel partito democratico da dove si era distaccato in occasione delle europee quando aveva aderito alla lista Tsipras. Anche nelle ultime elezioni amministrative la sua candidatura ha provocato una spaccatura nel centro sinistra. In ballo c’era un terzo nome, quello di Giuseppe Ferrarello, due volte sindaco di Gangi (ora è vice sindaco), che è accreditato di una considerevole forza elettorale: alle ultime regionali ha mancato l’elezione pur avendo raccolto oltre 9200 voti. Ferrarello, a cui era stato proposto il terzo posto nel plurinominale, ha declinato l’offerta e si è fatto da parte. Tutto questo ha contribuito ad alimentare un certo malessere che nel caso di Magda Culotta riguarda il metodo con cui le candidature hanno preso forma e sostanza. "Cinque anni fa, grazie alle primarie del Partito democratico, sono approdata in Parlamento. In quella occasione – dice Culotta – abbiamo assistito a una grande mobilitazione popolare che ha concesso il rinnovamento della classe dirigente del nostro partito. Oggi, invece, la scelta dei candidati si è trasferita a Roma, a porte chiuse, segnando nei fatti l'esclusione di tante esperienze, di tanti anni di battaglie, ma soprattutto di una parte importante che è rappresentata dalla sinistra del partito democratico". Conseguenze? La risposta del sindaco di Pollina non è certo una dichiarazione di resa: "Queste scelte, seppur amare, non ci devono scoraggiare e abbattere e non devono fare in modo che il nostro percorso politico si fermi qui. Perché il Pd non sarà e non può essere il partito dei soli eletti, ma sarà ancora il partito degli elettori, degli amministratori locali, dei segretari di circolo, dei militanti e soprattutto di tutti quei cittadini che quotidianamente provano e cercano di fare crescere questa nostra comunità politica. Il mio impegno personale e quello dei tanti altri colleghi esclusi non si ferma qui”. “Lavoreremo – annuncia – per mantenere saldi i principi di inclusione e di pluralità all'interno del partito. I nostri sforzi si moltiplicheranno per costruire, insieme, nuovi progetti e per vincere tante battaglie. Voglio ringraziare tutti, uno per uno. Chi mi ha sostenuto in questi anni, chi ha seguito il mio percorso, ma anche chi in questi giorni mi sta dimostrando sostegno e affetto. Un affetto che a tratti mi ha anche commosso, perché è stato quasi inaspettato, forte, bello e carico di emozioni. Questo significa che in questi anni, al di là dei rapporti politici, sono nate tantissime belle relazioni che, ovviamente, avrò il piacere di continuare a coltivare". Lumia critica il metodo, dove mancherebbe l’applicazione di un principio plurale, e promette che resterà al suo posto. “Il caso personale – dice – lascia il tempo che trova ed è del tutto irrilevante. Lascio il Parlamento, ma non la politica e nessuno si illuda che io sia disposto ad abbandonare l’idea di costruire un Pd realmente democratico. Un partito non a trazione dorotea, ma di sinistra, una sinistra radicata nei territori e socialmente attenta ai valori dell’uguaglianza e della sicurezza”.
28.01.2018