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Termini e Madonie al voto con una folla di candidati

Non si può dire che le Madonie e il comprensorio di Termini Imerese non siano fortemente coinvolti nelle elezioni regionali di domenica. Una folla di candidati (oltre una decina) si porta dietro storie e percorsi politici diversi ma esprime una forte partecipazione. E coinvolge a tutti i livelli le realtà politiche del territorio. A cominciare da Giuseppe Ferrarello che attorno alla lista a sostegno di Fabrizio Micari ha coinvolto un drappello di sindaci. Ferrarello, che ha alle spalle due mandati come sindaco di Gangi, ritenta la strada dell’Ars mancata nel 2012 solo per una manciata di voti. Per lui si è speso Davide Faraone, che ha partecipato a una delle sue ultime uscite elettorali. Ma dovrà vedersela con la concorrenza di esponenti forti del Pd come Tonino Russo, Daniele Vella e lo stesso assessore Antonello Cracolici che da queste parti ha un robusto radicamento elettorale (ha tra l’altro l’appoggio di Magda Culotta, sindaco di Pollina, e di Nicolò Pizzillo consigliere comunale di Cefalù). “Sicilia Futura” cerca voti e Termini Imerese con Lorella Abbruscato, ex consigliere comunale. Nel centro destra Forza Italia mette in campo Valeria Piazza, consigliere comunale di minoranza a Cefalù, mentre “Fratelli d’Italia e Noi con Salvini” punta su Calogero Fricano (Campofelice di Roccella) e Giuseppe Di Blasi imprenditore edile e consigliere comunale di Termini Imerese. Si rivede Giovanni Battista Meli ex sindaco di Collesano in lista con “Popolari e Autonomisti-Idea Sicilia” mentre nell’Udc spicca la figura di Armando Aulicino, una vecchia volpe della politica regionale, in questa occasione schierato con Nello Musumeci. A sinistra con i “Cento passi”, la lista di Claudia Fava, si muovono Giuseppe Di Gesaro di Petralia Soprana, Calogero Puleo vice sindaco di Blufi e Caterina Mastrosimone, sorella del leader della Fiom Roberto Mastrosimone. E poi c’è la truppa del movimento Cinque Stelle. A Termini ha ripescato Luigi Sunseri, già competitor di Totò Burrafato come sindaco di Termini Imetrese mentre nelle Madonie è in campo un pentastellato molto noto come Giacomo Li Destri, l’imprenditore che ha realizzato la trazzera utilizzata per qualche mese come bretella del viadotto Imera crollato per una frana. Questo è di massima il panorama elettorale, variegato e un po’ affollato, che si è consolidato nelle Madonie e nel Termitano. La frammentazione delle candidature non è per alcuni un elemento di forza ma soprattutto di testimonianza. La concorrenza è forte e per le liste minori c’è anche la sfida del quorum: sotto il 5 per cento non c’è posto nella nuova Assemblea regionale. Futuro, sviluppo, infrastrutture, turismo culturale, ambiente i temi forti di una campagna elettorale che non ha mai alzato i toni e si è confrontata con una disaffezione diffusa che ipotecherà in senso negativo l'affluenza alle urne.
03.11.2017