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Targa classica non si ferma, guidano Moceri e Dicembre

La Targa Florio non si ferma del tutto. Annullata la gara di Rally, dopo la morte del pilota Mauro Amendolia e del commissario di gara Giuseppe Laganà, la “classica” è andata avanti. Ha vissuto la seconda giornata e si appresta a concludere il programma con la terza e conclusiva tappa con Giovanni Moceri e Valeria Dicembre protagonisti. E non potrebbe essere diversamente per un "ragazzo" cresciuto come si suol dire a pane e pressostati, in quel di Campobello di Mazara, navigato dalla compagna perfetta nello scandire i centesimi di secondo che passano velocemente sotto le ruote della loro Fiat 508. Seppure del 1938, l’auto risponde perfettamente ai comandi. Anche in questa edizione 101 della gara più antica del mondo, la coppia Moceri e Dicembre è prossima a fissare per la terza volta consecutiva i propri nomi nell'albo d'oro. Dopo due giorni intensi, 566 chilometri di un percorso di gara tra le meraviglie di un paesaggio unico e incomparabile e cinquantasette prove cronometrate e a media, Moceri e Dicembre conducono con un vantaggio che non è ampissimo sugli inseguitori ma permette loro di guardare con fiducia alla ultima terza tappa. A tenerli sulle spine i bolognesi Canè e Galliani, risaliti in seconda piazza dopo aver superato i guai tecnici per la rottura dello spinterogeno, rimesso in funzione con una riparazione notturna e certosina ad opera dell'artigiano Fabrizio Falanga. Angelo Accardo e Linda Messina, esponenti della scuola di Campobello di Mazara, con una gara accorta e attenta si sono esaltati sui pressostati disseminati nelle prove sulle Madonie, risalendo la classifica fino a una manciata di penalità dai leader. I giovani campobellesi, a bordo della Fiat 1100 103 E del 1957, sono nelle posizioni top di una classifica provvisoria, ma molto vicina alla realtà. Una verità che ha un leggero sapore amaro per i bolognesi Zanasi e Bertini, leader nel finale di prima tappa e poi scivolati indietro con l'aumentare del chilometraggio di gara, affrontata con la filante Volvo P1800 Jensen del 1961 della scuderia Volvo Club. Mastica amaro anche Antonino Margiotta costretto al ritiro per la rottura dell'impianto frenante della Volvo Amazon 121, perdendo la possibilità di essere il protagonista assoluto della classica, assieme alla navigatrice Valentina La Chiana, come ben gli era riuscito nella prima parte della gara, nelle zone a ridosso di Taormina. Si profila ottimo il risultato dalla prova offerta da Fabbri e Bertieri, che stanno confermando la quarta posizione assoluta con la Volvo PV 544 Sport del 1965 nei colori della Scuderia Volvo Club, "...Abbiamo perso un po’ di terreno rispetto ai ‘grandi’ ma ci stiamo difendendo e siamo contenti delle prestazioni", afferma il concentrato pilota che guarda l'avvicinarsi di Rimondi e Fava che con la Porsche 911S Targa 1974 della Scuderia Nettuno Bo sta duellando per la posizione di classifica. Alle spalle dei primi cinque si stanno confermando D'Antinone e De Biase, su Alfa Romeo Giulia Gtc 1965/Loro Piana Classic; Cristina e Baroli con la Bugatti T40 1927/Loro Piana Classic; Bilancieri e Simeoni su Alfa Romeo 1750 Gtv datata 1968/Scuderia Nettuno Bo; Dalleolle e Traversi a bordo della Alfa Romeo Giulia Spider del 1963/Scuderia Nettuno Bo e anche Sandro e Filiberto Brozzetti con la OM 365 SSMM/Pescara Corse Vcc del 1930.
22.04.2017