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Targa, Gemma sempre grave Indagini senza indagati

Le condizioni di Gemma Amendolia, ricoverata al Civico di Palermo, restano gravi. Gemma è in coma farmacologico: ha un edema cerebrale e diverse fratture. Il padre Mauro è morto nell’incidente di Isnello durante una prova speciale della Targa Florio, come il commissario di gara Giuseppe Laganà. Sui corpi delle due vittime si faranno le autopsie. Lo ha disposto il sostituto procuratore di Termini Imerese, Paolo Napolitano, che coordina l’inchiesta sull’incidente. La Procura ha aperto un fascicolo di indagini preliminari. Non ci sono indagati. Del resto in questa fase, ha precisato il procuratore Alfredo Morvillo, si mira a ricostruire esattamente la dinamica dell’incidente. E a risalirne quindi alle cause. L’indagine si avvarrà di consulenti tecnici che in primo luogo accerteranno le condizioni dell’auto ma soprattutto le ragioni per cui, su un rettilineo dopo una doppia curva, la Mini Cooper degli Amendolia sia uscita di strada. Il tracciato era bagnato ma si tratta adesso di stabilire se la strada fosse dissestata. E quali conseguenze avrebbero eventualmente prodotto sia la pioggia, l’umidità e qualche fiocco di neve (al momento dell’incidente stava piovendo) sia eventuali buche e avvallamenti del percorso sul quale gli Amendolia stavano eseguendo una delle prove speciali della gara, la Piano Battaglia 1. Il fatto che non ci siano indagati è indicativo della cautela con cui si sta muovendo la Procura che intanto ha acquisito le immagini della camera car, il sistema che registra tutte le fasi della prova. Ma si valuterà anche la fondatezza di un’ipotesi di cui pure si è parlato: Mauro Amendolia, che era un pilota molto esperto, potrebbe avere perso il controllo dell’auto a causa di un malore.
22.04.2017