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ASSALTI ANCHE NEL MESSINESE

Rapine, banda siculo-romena Sette arresti tra Termini e Patti

Agivano con determinazione e a volta con accorto travestimento da clown o da imbianchino. Così una banda italo-romena operava tra Capo d’Orlando e Termini Imerese. Sette gli arrestati (cinque in carcere, due ai domiciliari) tra cui un minorenne romeno che con altri due basisti avrebbero messo a segno una serie di colpi. In carcere sono finiti i romeni Robert Costantin Aioani di 22 anni e Iulian Georgian Hatos di 23 e due giovani termitani: Antonino La Bua, 28 anni, e Gianluca Terrana di 31, ritenuto peraltro il capo della banda. Arrestato anche un minorenne romeno. Agli arresti domiciliari altri due termitani: Giuseppe Augetto, 30 anni, e Francesco Lamia di 29. Due le persone alle quali è stato notificato l’obbligo di dimora, considerati i basisti: Franco Galati Rando, 48 anni di Tortorici, e Angelo Incardona, 40 anni di Campofelice di Roccella. Le modalità operative della banda erano studiate nei minimi dettagli. Indicativo il colpo messo a segno nella notte tra il 15 e il 16 ottobre 2016 nei confronti di una coppia di Capo d’Orlando in vacanza nella loro casa di campagna tra Ucria e Floresta. I rapinatori, incappucciati e armati di coltello e mannaia, hanno sorpreso nel sonno marito e moglie. Hanno fatto una razzia in casa e rubato anche i gioielli che la donna aveva addosso. Poi si sono poi fatti consegnare le chiavi di casa di Capo d’Orlando costringendo le vittime a rivelare i dettagli e i codici per aprire la cassaforte. E mentre un gruppo ripuliva la casa di Capo d’Orlando, altri complici tenevano a bada la coppia in campagna. Poi la fuga e l’allarme. La polizia di Patti ha avviato le indagini cominciando a esaminare gli impianti di videosorveglianza anche sull’autostrada. Sono stati quindi ricostruiti i contatti telefonici la notte della rapina e poi compiute intercettazione su alcuni telefoni individuati come sospetti. È stato così fatto un passo importante con l’identificazione della figura del basista, un pregiudicato di Tortorici, e con la verifica dell’ipotesi che la rapina facesse parte di una serie di fatti delittuosi dello stesso genere. Gli investigatori hanno così orientato le indagini sulle tracce di una banda di personaggi del Palermitano e di cittadini rumeni, protagonisti di frequenti incursioni sostenute da una rete di complici che indicavano gli obiettivi e fornivano le informazioni utili in cambio di una partecipazione alla spartizione dei bottini. Le intercettazioni hanno captato conversazioni criptate con il ricorso a metafore ed espressioni allusive : “Belle partite da giocare”, “un intero campionato bellissimo”, “operazione Linea d’addio è incominciata, già è aperta!”. Un colpo tentato il 14 novembre 2016 a Sant’Agata Militello fece scattare i sistemi di allarme e l’intervento della polizia. Con una fuga rocambolesca fuga gli autori dell’assalto riuscirono a nascondersi in casolari di campagna prima di essere recuperati dai complici giunti da Palermo. Rapine violente nel Messinese, 9 arresti: coinvolti quattro del Palermitano „Durante le perquisizioni domiciliari effettuate stamani dai poliziotti sono state trovate una pistola calibro 6,35, due pistole giocattolo e la somma di 3.000 euro.
12.01.2017
Fausto Nicastro