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Ph Armando Geraci
UNA SERATA PER L'ARTISTA SCOMNPARSA

Angela Di Francesca, tracce di originali itinerari culturali

Angela Diana Di Francesca scrittrice e poetessa. Il lato meno illuminato della sua vita e del suo complesso percorso culturale è stato riscoperto nel corso di una serata dedicata all’intellettuale e all’artista poliedrica scomparsa due mesi fa. Il suo rapporto con la letteratura e la poesia è stato al centro di un incontro coordinato da Franco Nicastro. Vi hanno preso parte Teresa Triscari, Giuseppe Saja, Rosalba Gallà e Nuccio Vara: tante voci intervallate da letture e interpretazioni proposte dalla sorella di Angela, Caterina, e dalla figlia Marzia Cristina. E una sala affollata da un pubblico intensamente coinvolto nel racconto di un tratto della vita dell’intellettuale che coniugava una grande sensibilità poetica con un forte impegno civile. Le esperienze culturali di Angela Di Francesca erano così varie, complesse e intrecciate che non sono, ha sottolineato Nicastro, riducibili a una sola dimensione culturale. “Angela – ha detto – era una donna colta, impegnata. Ma era anche un’attrice, una cantante, una giornalista, una critica che frequentava le arti visive e coltivava, per tradizione di famiglia, l’interesse per il cinema”. Il fatto che la scrittura e la poesia fossero le esperienze di Angela Di Francesca meno conosciute è il prezzo che si paga, è stato spiegato, “al torto di vivere in un posto lontano dai circuiti culturali e intellettuali che contano”. Rosalba Gallà ha parlato soprattutto di un libro – “La rosa e il labirinto” – nel quale Angela Di Francesca racconta storie struggenti di donne, precipitate negli “abissi della normalità”, ma anche vite strozzate e cariche di angoscia. Giuseppe Saja ha tracciato con grande competenza e precisione i percorsi tematici, le influenze, le derivazioni della poesia di Angela Di Francesca. E Teresa Triscari, che ha tirato fuori un inedito dell’amica, si è soffermata sui suoi “ponti” culturali e sulla sua visione internazionale del ruolo dell'intellettuale. Nuccio Vara ha invece proposto una lettura originale e stimolante di due versi di una poesia, quasi profetica, di Angela Di Francesca: “Là dove io sarò verranno a cantare gli uccelli”. E sono uccelli diversi, nella loro indole serena e paradisiaca, da quelli di Hicthcock che invece sono simbolo di terrore e di angoscia. Il confronto riflette la ricerca continua di visioni contrastanti ma anche di sperimentazioni originali e autonome. Come originale e autonomo era il rapporto di Angela Di Francesca, intellettuale poco organico, con la politica e con la sinistra. Ma la riflessione sul versante poetico e letterario copre solo un aspetto della sua vita. Il ricordo della sua figura proseguirà il 10 agosto con un appuntamento intitolato “Progetto d’amore per Angela Diana”. Traccerà tutto il suo percorso artistico (teatro, danza, fotografia, costumistica) attraverso una mostra, una proiezione e uno spettacolo. Un testo di Angela Di Francesca sarà portato in scena utilizzando la “sand art”, l’arte di raccontare disegnando sulla sabbia.
12.07.2014