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L'11 LUGLIO CONFERENZA DEI SERVIZI

Cefalù, presto via ai lavori per adeguare il depuratore

Non regge i picchi di portata
Partiranno presto i lavori di adeguamento del depuratore di Sant’Antonio a Cefalù. Il cattivo funzionamento dell’impianto ha comportato il riversamento in mare di reflui non trattati e quindi inquinanti. Lo ha accertato anche un’inchiesta della Procura della Repubblica di Termini Imerese che nei mesi scorsi aveva disposto il sequestro del depuratore. Ora si stanno definendo le procedure per l’avvio dei lavori. L’11 luglio si svolgerà a Cefalù la conferenza dei servizi per l’approvazione del progetto relativo all’adeguamento dell’impianto. I lavori di potenziamento del depuratore comporteranno una spesa di 5 milioni e mezzo di cui 3.581 per i lavori. E dureranno otto mesi. “Potremo disporre del potenziamento degli impianti – ha detto il sindaco Rosario Lapunzina – entro la prossima stagione estiva, anticipando l’esecuzione delle opere urgenti”. Proprio Lapunzina ha assicurato la piena disponibilità degli uffici comunali per ovviare all’inconveniente che ormai da anni riguarda il litorale cefaludese. Più volte è stato accertato un carico superiore alla capacità di trattamento dei reflui. L’anno scorso Aps, la società che gestisce l’impianto, ha messo le mani avanti e ha informato il Comune e l'Arpa, l'ufficio marittimo e il dipartimento regionale per l'acqua e i rifiuti che il primo talvolta sono stati registrati “picchi di portata”. Ciò vuol dire che quando c’è un'eccedenza il depuratore non è in grado di trattare gli scarichi. Il materiale inquinante in questi casi passa scaricandosi a mare. L'aumento degli scarichi è la conseguenza di una causa su tutte le altre: la fluttuazione della popolazione residente. Già lo scorso 7 giugno il sindaco Rosario Lapunzina si è incontrato con il responsabile unico del procedimento, Claudio Delfino, e con il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune, Ivan Josef Duca, oltre che con i progettisti dell’adeguamento del depuratore che attualmente è sottodimensionato e non riesce del tutto a depurare le acque. È stato lo stesso sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, a sostenere che l’amministrazione comunale intende superare le problematiche connesse all’attuale disservizio dell’impianto ed accelerare così i tempi per la realizzazione delle opere già finanziate. D’altra parte non si può far passare in silenzio la procedura di infrazione comunitaria nella quale Cefalù è incappata anche a causa dell’obsolescenza dell’impianto di S. Antonio che non è più in grado di mantenere nella norma i parametri inquinanti dello scarico.
03.07.2012
Riccardo Gervasi