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Nico Marino il “cavernicolo” Un addio lungo dieci anni

Quella mattina di dieci anni fa la notizia arrivò inattesa. Nico Marino, protagonista della vita culturale di Cefalù, se ne andava stroncato da un malore a 62 anni. Lasciava ricordi, rimpianti e un patrimonio di intelligenza e simpatia. La sua notorietà era cominciata e si era consolidata con lo storico gruppo dei Cavernicoli che aveva fondato con Pio Pollicino e Leandro Parlavecchio. Ma Nico non era solo l’animatore di un cabaret acuto, impegnato e sagace. Era anche un cultore curioso della storia locale, un narratore coinvolgente, un ricercatore delle tradizioni popolari, un uomo di teatro. Era vasto, complesso e multiforme il campo dei suoi interessi. La sua casa di via Gibilmanna era una miniera inesauribile di carte, documenti, libri, giornali d’epoca e foto. A questo patrimonio inestimabile attingeva spesso materiale per i suoi articoli per la “Voce”. Di questo giornale era uno dei più apprezzati collaboratori. Con lui Cefalù ha perso un punto di riferimento, una figura di una geniale capacità artistica e culturale. “Credo che tra questi suoi due momenti – è il ricordo di Giuseppe Palmeri – non vi sia stata separazione: la giovanile indagine sugli aspetti più evidenti dell’animo popolare, resi in chiave teatrale, a poco a poco gli hanno richiesto indagini sempre più approfondite verso le radici dell’essere secolare di una comunità siciliana come quella di Cefalù”. È difficile dimenticare quello che Nico Marino è stato e ha dato. Per questo la “Voce” lo ricorda con affetto e con rimpianto.
18.10.2020
la Redazione