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Dai “ragazzi del botulino” rose ai medici del Giglio

Ancora ricoverati 16 su 39
Un mazzo di rose e un messaggio con poche ma sentite parole: “Grazie per l’affetto mostrato da parte dei ragazzi del botulino”. Lo scrivono i pazienti, ancora ricoverati, nel reparto di medicina della Fondazione Giglio di Cefalù dopo aver consumato lo stesso pasto nella loro mensa aziendale. Sono rimasti in sedici sui trentanove accettati o transitati dal pronto soccorso dell’ospedale Giglio. “Sono tutti in progressivo miglioramento – ha detto il responsabile dell’unità operativa di medicina interna, Maurizio Renda – con graduale recupero del deficit neurologico derivato dagli effetti della tossina botulinica sul sistema nervoso. Domani ne dimettiamo cinque. Resteranno in osservazione al domicilio – ha aggiunto – e verranno rivalutati periodicamente per seguire l’evoluzione prognostica della patologia”. “Analogo follow up telefonico – ha sottolineato il responsabile del pronto soccorso Emanuele Sesti – sarà effettuato dal Centro antiveleni di Pavia con cui ci siamo coordinati per la somministrazione dell’antidoto e la terapia”. L’antidoto è stato messo a disposizione dalle scorte nazionali del Ministero della Salute. Sono stati trasferiti in reparto, invece, due dei quattro pazienti, inviati alla terapia intensiva dell’ospedale Cimino di Termini Imerese. I due pazienti rimasti in tipo sarebbero comunque estubati. “È stata una dura prova – ha detto il presidente della Fondazione Giglio Giovanni Albano – accogliere e dare una risposta sanitaria, quasi in contemporanea, a 39 pazienti arrivati nell’area di emergenza. Mi sento di ringraziare tutti i nostri operatori per la straordinaria abnegazione e passione che quotidianamente ripongono nel loro lavoro”. Analogo apprezzamento è stato espresso dal direttore sanitario Salvatore Vizzi. I primi referti, giunti dall’Istituto sanitario di sanità a cui sono stati inviati i campioni prelevati sui pazienti in pronto soccorso, hanno confermato la diagnosi di avvelenamento da botulino.
12.10.2020