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Ph Sandro Varzi

Addio barone Agnello, custode di una grande memoria storica

Se ne va un pezzo importante della storia di Cefalù. È morto il barone Angelo Agnello di Ramata, discendente di una famiglia che vanta una parentela con quella del barone Enrico Pirajno di Mandralisca. Alcuni suoi componenti hanno ricoperto nel tempo anche ruoli pubblici. Angelo Angello aveva 95 anni. La parentela, anzi l’affinità, con Mandralisca cominciò ai primi dell’Ottocento con il matrimonio di Pietro Agnello con Annetta Parisi, sorella della baronessa Francesca sposa del Mandralisca. Con il cognato, Agnello condivideva una visione moderna del proprio ruolo di classe dirigente e con lui seguì un percorso politico risorgimentale prima come aderente ai moti del 1820-21, poi come protagonista delle vicende del 1848-49 culminate con la formazione del governo della Sicilia guidato da Ruggero Settimo. Agnello divenne anche deputato del General Parlamento siciliano con il cognato e con il barone Carlo Bordonaro. Amico di Salvatore Spinuzza e dei fratelli Nicola e Carlo Botta, sostenne la rivoluzione antiborbonica. Nel 1860 fu tra i componenti del comitato provvisorio che appoggiò le truppe garibaldine anche con approvvigionamenti e sostegni materiali. L’albero genealogico della famiglia Agnello comprende anche giurati della città, un podestà e uomini di cultura. La catena di eventi e di personaggi arriva fino ai giorni nostri: il barone, per esempio, era il suocero di Laura Gattuso vice presidente della Fondazione Mandralisca. Angelo Agnello era uno studioso meticoloso della storia moderna di Cefalù e della trama di relazioni intessuta dalla sua famiglia di cui custodiva la memoria. ^^^^^^^^^^^^^^^ I funerali di Angelo Agnello di Ramata si terranno nella chiesa degli Artigianelli il 4 settembre alle ore 15. La redazione della Voce è vicina a Laura Gattuso, a Giuseppe Agnello e ai familiari.
03.09.2020