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INDIVIDUATO E DENUNCIATO

Cefalù, mistero sull’uomo che ha bruciato la bandiera

È stato solo il gesto di uno sconsiderato? O c’era un obiettivo e un messaggio lucido dietro la storia della bandiera tricolore bruciata sulla facciata del Comune di Cefalù? Il responsabile sarebbe stato individuato e denunciato ma resta il mistero sulle reali motivazioni che la sera del 7 gennaio lo avrebbero spinto a compiere quell’atto di vilipendio. A dare notizia della svolta è stato il sindaco Rosario Lapunzina da cui era partita la denuncia del gesto. Le forze dell’ordine accusano A. S., il quale dovrà rispondere dei reati di incendio doloso e vilipendio della bandiera. “Pur nel pieno rispetto della presunzione di non colpevolezza, riteniamo che la notizia sia un importante passo avanti – scrive il sindaco sul suo profilo Facebook – per far luce su una vicenda che ha destato sconcerto nell’intera comunità, turbando il profondo legame che unisce tutti i cittadini alla bandiera quale simbolo visibile dell’Unità nazionale e dei valori democratici per l’affermazione dei quali molti italiani e molte italiane hanno versato il proprio sangue”. Pare che gli investigatori abbiano puntato i riflettori sull’uomo sulla base di alcune immagini di video sistemi in funzione (quello di piazza Duomo era guasto) e di qualche testimonianza. Del resto non poteva passare inosservato il tizio che ha afferrato la bandiera esposta sulla facciata del palazzo di città, l’ha scaraventata a terra e poi l’ha data alle fiamme. Erano le 21:45 del giorno dedicato appunto alla bandiera nazionale.
28.07.2020