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STRETTA DOPO IL CASO DELLA DONNA CONTAGIATA

All’ospedale Giglio stop alle visite dei parenti

Il caso della donna contagiata che si è recata in ospedale ed è stata seguita da un medico senza alcuna protezione ha indotto il Giglio a introdurre una stretta sugli accessi e sulle visite dei parenti dei pazienti. Da sabato 21 marzo le visite saranno drasticamente vietate. Si cerca così di rimediare a una falla nel sistema dei controlli in un momento di picco dell’emergenza da coronavirus. E la misura sembra una risposta alla richiesta di relazione che il sindaco Rosario Lapunzina aveva fatto ai vertici dell’ospedale. La Fondazione Giglio, annuncia una nota, si farà carico di “informare telefonicamente i familiari sul decorso del ricovero e sulle condizioni cliniche”. Una volta al giorno, il personale sanitario contatterà il parente designato in cartella. “Sono ulteriori disposizioni, che abbiamo voluto adottare - ha detto il presidente della Fondazione, Giovanni Albano - per prevenire la diffusione del Covid-19 con l’obiettivo di mettere in sicurezza l’ospedale, gli operatori e gli stessi pazienti”. La Fondazione ha anche attivato un pre-triage per tutti i pazienti che devono essere sottoposti a ricovero. Prima di accedere in struttura saranno visitati in una tenda esterna, allestita dinanzi all’ospedale, e dovranno anche compilare un modulo dichiarando, fra l’altro, l’eventuale rientro da fuori regione. Per il resto prosegue l’attività di ricovero e ambulatoriale per i pazienti oncologici e neurologici a cui deve essere garantita la continuità terapeutica. Nessuno stop anche per l’ostetricia dove continuano a essere seguite le donne in gravidanza. La Fondazione, infine, ha modificato gli orari di funzionamento di tutti gli uffici di front office: cup, ticket, centro prelievi, segreteria radiologia, segreteria medicina nucleare che resteranno aperti, solo la mattina, dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 14.
20.03.2020