Achille Occhetto torna a Cefalù per parlare della “Lunga eclissi” della sinistra. Venerdì 4 ottobre alle 18 presenterà il suo libro, edito da Sellerio, al cinema Di Francesca. Dialogherà con Giovanni Cristina e Franco Nicastro con i quali aveva già presentato nel 2017 il suo volume “Dialoghi di un ottuagenario”.
Ora “La lunga eclissi” riapre la riflessione sul terreno prettamente politico. E la fa ripartire, per scelta temporale, dal crollo del muro di Berlino al quale seguirono effetti molto profondi. Occhetto fa coincidere quell’evento con la fine della “politica del Novecento”. Travolse infatti non solo le formazioni e le aggregazioni che si richiamavo al comunismo ma anche le forze politiche nate nel secolo scorso.
La caduta avrebbe comunque, secondo Occhetto, origine più antiche. L’ultimo segretario del Pci e primo leader del nuovo partito di sinistra la fa risalire a “tarli” e “vizi capitali” più complessi. Occhetto ne segue i fili e i percorsi nella storia italiana e nello scenario internazionale. E passa attraverso il confronto tra sinistra radicale e sinistra riformista, il baratro tra idealità e realizzazioni crescenti ma anche il binomio (“nefasto” lo definisce Occhetto) ortodossia e revisionismo.
La domanda pregnante che il libro pone è: c’è un futuro per la sinistra? La soluzione che Occhetto intravede passa attraverso un partito non liquido ma strutturato che allunga i suoi sensori nei gangli della società.