I sindaci dell’Unione delle Madonie chiedono l’istituzione delle zone franche montane e delle zone economiche speciali, condizione per avere agevolazioni fiscali ed esoneri contributivi. La richiesta parte dalla premessa che le Madonie sono un’area particolarmente fragile, che nel tempo ha subito un processo di marginalizzazione e declino demografico. Le significative potenzialità di ricchezza naturale, paesaggistica e di sa¬per fare vanno recuperate e valorizzate con politiche integrate sia per lo sviluppo economico sia per l’adeguatezza dei servizi alle comunità.
Per farlo servono, dicono i sindaci, politiche e interventi orientati ai territori. In questa direzione vanno gli interventi inseriti nel documento di strategia “Madonie Resilienti: laboratorio di futuro” elaborato dall’area nell’ambito della Strategia nazionale aree interne (Snai)dro “nessun decreto di finanziamento è ancora pervenuto e nessun cantiere si è potuto aprire”.
“Le sole azioni Snai – aggiungono i sindaci – se non sostenute e affiancate da adeguate misure di contesto rischiano di non essere bastevoli. Risulta quindi esiziale per il processo di inversione di tendenza demografica, l’approvazione e l’applicazione da parte dell’Assemblea regionale siciliana della legge sulle montagne che istituirà le Zone franche montane”. Si tratta di uno strumento fondamentale che “consentirebbe di concedere specifiche agevolazioni fiscali alle attività economiche esistenti e alle nuove che si verrebbero ad insediare riconoscendo il ruolo fondamentale svolto dalle Aree interne e montane della Sicilia in tema di tutela attiva del territorio e di salvaguardia del patrimonio di biodiversità”.