Alla fine Luigi Di Maio ha ceduto e ha deciso di incontrare i sindaci del comprensorio di Termini Imerese. La delegazione degli amministratori è guidata dal sindaco di Termini, Francesco Giunta, che il ministro aveva escluso dalla convocazione del 5 marzo.
L’incontro, ripetutamente chiesto e finalmente concesso, serve a “verificare l'avanzamento del piano industriale, per la ripresa del sito produttivo, la sottoscrizione degli accordi e dei contratti annunciati dall'azienda nonché la programmazione del progressivo reinserimento dei lavoratori", ha detto Di Maio, parlando della vertenza Blutec al question time.
Prima che arrivasse la convocazione ai sindaci era stato negato l’accesso al ministero. E gli amministratori avevano emesso una dura nota di protesta. "Siamo davvero esterrefatti – hanno scritto – per le modalità con le quali siamo stati trattati in quanto rappresentanti delle Istituzioni: c'è stato negato un incontro a cui noi tutti teniamo particolarmente per rappresentare il grido di dolore delle rispettive comunità. Purtroppo – aggiungono i sindaci – il governo in maniera ormai ciclica fa sentire la sua assenza. Ai sindaci, ammassati con gli operai e i rappresentanti sindacali dietro la barra d'ingresso del ministero dello Sviluppo economico, non è stato consentito, dopo ore di attesa, nemmeno di potersi accomodare nella sala d'attesa in attesa di risposta”.
I sindaci hanno invece ringraziato l'onorevole Carmelo Miceli del Pd “per il sostegno e per aver consentito l'accesso a Montecitorio con la disponibilità della sala stampa, dove si terrà la conferenza stampa di tutti i sindaci, gli operai e le organizzazioni sindacali".
A Palermo, intanto, alcuni operai della Blutec hanno incontrato a palazzo dei Normanni il deputato regionale di Termini Imerese dei 5Stelle Luigi Sunseri. Ma le spiegazioni del parlamentare non hanno convinto i lavoratori, che hanno abbandonato la riunione. Sunseri stava spiegando le ragioni del ritardo nella proroga della cassa integrazione e le responsabilità dell'azienda rispetto al mancato rilancio dello stabilimento.