All’ospedale Giglio piove sul bagno. Dopo la ventilata chiusura del punto nascite, si profila un altro colpo mortale: l'esclusione dalla nuova mappa delle urgenze e emergenze decisa dal dipartimento per la pianificazione strategica dell'assessorato alla salute.
“È una misura ancora più grave di quella riguardante il punto nascite. Comprometterebbe la tempestività degli interventi, che nei casi di infarto è un fattore decisivo”, dice Tommaso Cipolla, direttore del reparto di cardiologia del Giglio. L'assessore Ruggero Razza sostiene che non c'è nulla di deciso e che c'è comunque un progetto di revisione della rete.
Cipolla ha intanto messo per iscritto la sua contrarietà all'ipotesi di esclusione di Cefalù dalla rete in una nota al direttore generale della Fondazione, Giovanni Albano. E intanto si preparano nuove proteste. Si pensa a un’altra mobilitazione di sindaci del comprensorio contro i rischi gravissimi che si porta dietro l’esclusione dalla rete per l’infarto. Protesta anche il sindaco Rosario Lapunzina che ha avviato contatti con la Fondazione Giglio e con l’assessorato regionale alla salute. La protesta pone una questione di tutela della salute e di opportunità del ridimensionamento di una struttura di eccellenza.
Sono stati effettuati, ricorda il primario di cardiologia, non meno di mille angioplastiche primarie con tassi di mortalità bassissimi. A Cefalù sono stati certificati i risultati migliori in Sicilia. “Facciamo – dice Cipolla – più interventi di molti degli ospedali Hub presenti fra Messina e Palermo, tra cui Patti, Taormina, Ingrassia, Cervello, Nicosia”.
La necessità di riconsiderare il nuovo taglio viene spiegata così da Cipolla: “Poiché la rete dell’infarto è una rete tempo-dipendente, in cui la tempestività di trattamento ha immediate implicazioni sulla mortalità, appare francamente incomprensibile rinunziare alla collocazione strategica del centro Hub di Cefalù che, peraltro, è già perfettamente funzionante e rodato, a differenza di centri ancora incompleti, come Patti, o addirittura da realizzare ex novo, come Nicosia.
L’assessore Ruggero Razza sostiene invece che “non corrisponde al vero che l’ospedale Giglio di Cefalù sia stato escluso dalla rete dell’infarto”. Nega pure che “la decisione, già adottata in sede tecnica dalla direzione pianificazione strategica, di prevedere un centro spoke (periferico, ndr) possa produrre danni ai cittadini'”.
La puntualizzazione dell’assessore però ammette che il sistema è oggetto di una revisione. “Va a questo proposito ricordato – dice – che le reti ictus, infarto e politrauma sono in fase di revisione e che il documento cui si fa riferimento nella dichiarazione rilasciata dal primario dell’ospedale Giglio è quello redatto a corredo della rete vigente (D.A. 629/17)”. E aggiunge: “Proprio perché in fase di revisione, la previsione delle nuove reti tempo dipendenti, per le quali è stata chiesta la designazione dei nuovi tavoli tecnici già la scorsa settimana, potrà essere il luogo in cui valutare la bontà delle scelte che erano state fatte nel passato e che ad oggi non sono ancora operative”.
La discussione dunque è aperta e il tema sarà approfondito nei tavoli tecnici designati. Si parte dal documento che disegna la nuova mappa. E per quanto riguarda il bacino di Palermo e Trapani sono previsti l’ospedale Civico di Palermo, Villa Sofia-Cervello, Ingrassia e S. Antonio Abate. Non c’è l’ospedale Giglio di Cefalù.