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LE ELEZIONI DEL 10 GIUGNO

Si vota, nelle Madonie
sfide per nuovi equilibri

A poco più di tre mesi dalle politiche e a pochi giorni dalla formazione del nuovo governo, le amministrative del 10 giugno rappresentano un primo test. Non una prova decisiva ma pur sempre una verifica di tendenze che misurerà il gradimento della maggioranza Lega-Cinque stelle e lo stato di salute del centrodestra e del Pd. In Sicilia si vota in 138 comuni, tra cui cinque città capoluoghi. In provincia di Palermo sono 26 i centri interessati a questa tornata elettorale e solo sei nelle Madonie. Qui non si può parlare di test ma il valore del voto non può comunque sfuggire: qualcosa infatti si muove, tutti propongono sfide per il cambiamento. Anche lì dove la formazione delle liste civiche esprime incroci, contaminazioni, trasversalità, scambi tra un polo e l’altro. Questo rende meno agevole la lettura del voto e la verifica dei cambiamenti reali. In un solo caso si potrà fare un raffronto. Campofelice di Roccella è l’unico posto in cui compare il simbolo ufficiale di una formazione: in questo caso il M5s che altrove non è presente, affidando la propria rappresentanza a esponenti inseriti nelle liste civiche. Come a Geraci Siculo, per esempio.
Questo è il quadro politico tracciato dalla campagna elettorale in alcuni paesi delle Madonie.

ALIMENA

Non sono proprio volti nuovi i due aspiranti sindaci di Alimena. Dall’area del centrosinistra proviene Salvatore Scelfo che si presenta con la lista “Alimena Futura”. È alla prima candidatura, pur avendo svolto ruoli politici. Più connotato è stato il percorso politico di Giuseppe Scrivano, uomo del centrodestra, già sindaco del paese e al centro di un’esperienza amministrativa segnata da forti polemiche. Scrivano è anche coinvolto in inchieste giudiziarie legate al suo ruolo passato di amministratore. Si tratta comunque di vicende di rilevanza contenuta.
Scelfo, sindacalista della Cisl, si è occupato a livello nazionale di legalità, politiche giovanili, formazione di quadri sindacali. La sua collocazione nell’area progressista è confermata dalla designazione di due assessori: Renzo Valenza esponente della sinistra storica di Alimena e Mary Albanese che è stata assessore nella giunta uscente.
Di Scrivano, docente di diritto nelle scuole secondarie con un passato politico nei ranghi di Forza Italia, si è molto parlato sia per le vicende giudiziarie che lo hanno avuto come protagonista sia per la sua candidatura nella lista della Lega già alle politiche del 2013.
Tutte le tensioni che hanno contrassegnato la vita politica di Alimena degli ultimi anni sembrano comunque lasciate alle spalle. I toni della campagna elettorale sono stati più misurati e più legati ai temi dello sviluppo, dell’agricoltura, della cultura, delle infrastrutture.

CAMPOFELICE DI ROCCELLA

Tre i candidati in corsa in una competizione che ha tenuto alto il tono del confronto. Mentre Michela Taravella e Giuseppe Di Maggio sono stati sostenuti da liste civiche molto trasversali (SiAmo Campofelice per Taravella, Uniti per l'Avvenire per Di Maggio), Calcedonio Scacciaferro si presenta con il simbolo ufficiale dei Cinque stelle. Dei tre il più noto è Di Maggio, Peppuccio per gli amici, che per un anno è stato deputato supplente: ha sostituito all'Ars Francesco Cascio (Ncd) incappato nella legge Severino, quindi sospeso e infine riportato al suo posto dopo l'assoluzione in appello dall'accusa di corruzione.
Ma neanche Scacciaferro è un volto nuovo, anche se veste le insegne dei Cinque stelle. Tra il 1975 e il 1984 è stato infatti assessore quando militava nelle file della Dc. Poi per quasi 30 anni è stato segretario comunale nel Bresciano. Ora, tornato alla base, si è di nuovo avvicinato alla politica.
Taravella, la più giovane dei tre, è invece un avvocato e svolge la professione prevalentemente a Palermo. Il punto più caratterizzante del suo programma è incentrato sulla riqualificazione del lungomare e sul contenimento dell'erosione della costa. Questa sensibilità ambientale è rimarcata nella parte del suo programma che riguarda il potenziamento della raccolta differenziata, il decoro urbano, il nuovo depuratore.
Tutti e tre i candidati rivolgonopoi la loro attenzione ai giovani e al lavoro.

GERACI SICULO

Si confrontano due modi di interpretare la politica locale. Da un lato Gaetano Scancarello si presenta come interprete del cambiamento e dell’innovazione. Dall’altro Luigi Iuppa lancia un messaggio di continuità con l’amministrazione uscente di Bartolo Vienna. Scancarello è un giovane cresciuto nell’associazionismo che nei piccoli centri ha pur sempre una linea di prossimità con le istituzioni, è il direttore sportivo della squadra di calcio, proviene da una famiglia che negli anni ha avuto una presenza nella vita pubblica di Geraci Siculo. La sua lista “Uniamo Geraci”, che raccoglie una larga fascia giovanile, prospetta un mutamento del clima politico infuocato che negli ultimi tempi è stato contrassegnato da lacerazioni e rotture. Antichi legami si sono spezzati, nuove aggregazioni si sono formate. L’obiettivo più ambizioso, si legge nel programma, è perciò quello di “riunificare e ricostruire il tessuto sociale della comunità geracese, per riportare l’armonia nel paese”. Attorno a Scancarello si muove un gruppo che punta su “idee fresche” e su una linea che mira a dare vigore alle energie più sane. Altro obiettivo è quello di sviluppare le attività turistiche in uno dei borghi che mantiene ancora il fascino della struttura medievale originaria.
La lista concorrente, “Geraci bene comune”, ha stilato un programma articolato in 15 tappe di un “percorso virtuoso” tra le quali fanno spicco la trasmissione dei “saperi” nell’artigianato e nella filiera agricola e zootecnica, il rilancio turistico attraverso il progetto di “albergo diffuso”, la valorizzazione dei tesori d’arte del paese.
Iuppa, vice segretario comunale a Gangi, è un volto conosciuto nello scenario politico di Geraci: per dieci anni è stato infatti vice sindaco. La lista è sostenuta da un consistente gruppo di consiglieri della maggioranza uscente e dal movimento Cinque stelle.

GRATTERI

È praticamente una storia già scritta. A Gratteri, dopo l’uscita di scena di Giacomo Ilardo inciampato in una vicenda giudiziaria, si torna a Giuseppe Muffoletto, che già è stato sindaco in precedenza per due mandati. Muffoletto, avvocato, è l’unico concorrente in corsa con la lista Solidarietà, partecipazione e controllo. Ha un solo avversario: il quorum. Per essere eletto è necessario che vadano a votare almeno il 50 per cento degli elettori. E per questo la campagna elettorale è caratterizzata soprattutto dalla ricerca degli elettori casa per casa.
08.06.2018
Fausto Nicastro

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