Al piano terra c’è la polizia municipale, da oggi al piano superiore c’è il comando della Guardia di Finanza a Cefalù. La nuova sede nell’edificio dove una volta c’era una sezione staccata del tribunale di Termini Imerese è stata consegnata dal sindaco Rosario Lapunzina ai vertici delle Fiamme Gialle. Alla cerimonia sono intervenuti il presidente della Regione, Nello Musumeci, il prefetto Antonella De Miro, il comandante regionale della Guardia di Finanza, generale Ignazio Gibilaro, e il comandante provinciale generale Giancarlo Trotta.
L'immobile, ha detto il sindaco, ha una posizione strategica e con la nuova destinazione viene "sottratto alla possibilità che possa essere alienato o abbandonato; ne viene inoltre conservata la finalità pubblica trasformandolo in un polo dei servizi per i cittadini".
Tra Comune e la Guardia di Finanza è stato sotto scritto un accordo che ha la durata di venti anni. “Il traguardo raggiunto – ha detto Lapunzina – è un felice esempio di collaborazione tra due istituzioni dello Stato è l’emblema di come si possa operare per tramutare una circostanza sfavorevole, come la chiusura della sezione staccata del tribunale di Termini Imerese, che ha fatto seguito alla decisione di sopprimere tutte le 222 sedi sparse su tutto il territorio nazionale, in un potenziamento di altri servizi per il cittadino”.
Prima della consegna della nuova sede delle Fiamme Gialle, ha ricordato il sindaco, ci sono stati altri momenti in cui è stata potenziata la presenza di alcune strutture importanti. Lapunzina ha elencato l’inaugurazione del distaccamento dei vigili del fuoco di Cefalù, il trasferimento degli uffici della polizia municipale, la riapertura della sede dell’Agenzia delle entrate, infine l’apertura della caserma della Guardia di Finanza e l’avvio, a breve, di una sede cittadina dell’Inps. L’accordo è stato siglato la scorsa settimana. “Tutto questo – ha concluso il sindaco – è il risultato di una felice collaborazione tra istituzioni all’insegna del potenziamento dei servizi e di una gestione oculata della cosa pubblica”.