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Stallo nel piano Blutec,
Invitalia rivuole 20 milioni

Venerdì sit-in davanti alla fabbrica
Le preoccupazioni dei sindacati, riprese dal sindaco Francesco Giunta, erano già un segnale. Ora arriva una notizia che amplifica l’allarme sull’attuazione del piano Blutec. La notiizia riferisce che Invitalia ha avviato le procedure per ottenere dall’azienda la restituzione di venti milioni. È una quota molto cospicua dei finanziamenti pubblici (in buona parte regionali) destinati alla ripresa produttiva dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese.
Il progetto di Blutec prevede il riassorbimento di quasi 700 lavoratori, ma sta registrando ritardi sui tempi di attuazione. Ci sono problemi, come scrive il Giornale di Sicilia, sulla gestione dei fondi. Invitalia ha inviato una contestazione sulla rendicontazione. Alcune spese non sono ritenute ammissibili perché fuori dal contesto progettuale. Altre non sarebbero documentate.
Il management di Blutec ha fatto avere a Invitalia una documentazione a sostegno della tesi che le spese contestate sono invece da considerare ammissibili, anche se si è impegnato ad allineare le strategie industriali alle normative. Per le altre spese considerate “non documentate” l'azienda ha fatto sapere che si tratta di recuperare le ricevute dei pagamenti fatti ai fornitori.
Quanto all’attuazione del piano Blutec sostiene di avere riassorbito 130 lavoratori. Altri cento saranno messi in servizio entro l'anno e nel 2019 l’occupazione in fabbrica sarà portata a regime. Tra le commesse su cui sarà imperniata l'attività produttiva c'è anche l'assemblaggio di Doblò elettrici per conto di Fca.
Nelle settimane passate erano previsti incontri al Mise per una verifica del progetto. Ma gli incontri sono saltati. Per questo i sindacati hanno manifestato le loro preoccupazioni mentre il sindaco Francesco Giunta ha scritto sia al Mise sia al prefetto di Palermo per segnalare che il malessere dei lavoratori potrebbe provocare forti tensioni sociali.
I sindacati (Uilm, Fim e Fiom) hanno colto nell'iniziativa di Invitalia un altro segnale allarmante e perciò hanno indetto per venerdì alle 9.30 un'assemblea e un sit-in davanti ai cancelli dello stabilimento. Secondo i sindacati, si tratta ora di capire come stanno realmente le cose e trovare soluzioni per i tutti i lavoratori, compresi quelli dell'indotto. "La Regione e il Mise - ha detto Vincenzo Comella della Uilm - devono intervenire subito in quest'area di crisi complessa e verificare che parta la reindustrializzazione del sito".
18.04.2018
Fausto Nicastro

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