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Mancato turn over, botta
e risposta tra Cgil e Giglio

La direzione: assunzioni in corso
La Cgil torna a occuparsi della situazione di “instabilità”, così la definisce, dell'ospedale Giglio di Cefalù, “dove si sta assistendo alla perdita di professionalità, al mancato turn over, al sovraccarico di lavoro da parte del personale rimasto”. Replica la direzione strategica: le assunzioni procedono, allarmistica la Cgil.
La denuncia è maturata al termine di un’assemblea organizzata dalla Cgil per fare il punto della situazione. Il documento si conclude con la richiesta di un incontro con l’assessore alla sanità Baldo Gucciardi per dare seguito a un confronto costruttivo per il rilancio dell’ospedale. “Negli ultimi due anni – scrivono nella nota la Funzione pubblica aziendale e la segreteria Fp Cgil Palermo – la direzione strategica ospedaliera non è stata in grado di dare le giuste motivazioni professionali e tecnologiche nelle varie branche, determinando la perdita progressiva di diverse decine di unità professionali, ad alta specializzazione, con grande esperienza maturata sul campo della realtà ospedaliera cefaludese”.
Durante l’assemblea la Fp ha rilevato come “non si sia provveduto alla pronta e congrua sostituzione dei professionisti dei vari settori che hanno abbandonato la struttura ospedaliera, non realizzando per tempo un regolare turn over che consentisse di reintegrare i colleghi andati via con altri di adeguata esperienza professionale, che potessero garantire gli stessi livelli scientifici precedentemente forniti all’utenza”.
Dei 144 posti previsti in organico ne risultano coperti al momento 100. E l’esodo di professionalità continua. “Si sono interrotti – aggiunge la Fp Cgil – servizi sanitari precedentemente erogati, riversando sovraccarichi insostenibili su altri lavoratori in termini di monte orario mortificando le motivazioni del personale tutto, allontanando le giuste motivazioni professionali per la qualità del servizio prestato. La direzione strategica, con l’avallo della direzione infermieristica, ha reso impossibile, in molte unità operative, di far godere il personale sanitario interessato del riposo necessario per garantire un adeguato recupero psicofisico”.
Il mantenimento della produttività assicurata negli anni precedenti dalla Fondazione è ricaduta, secondo il sindacato, esclusivamente sulla professionalità rimaste, che pur in numero insufficiente hanno mantenuto all'utenza una elevata qualità dei servizi offerti.
Un’altra preoccupazione riguarda il contratto: le condizioni contrattuali che legano i dipendenti alla Fondazione “sono – scrive la Fp Cgil – svantaggiose e demotivanti rispetto a qualsiasi altra forma contrattuale pubblica, nonostante l'ospedale sia integrato nella rete ospedaliera regionale e classificato come ospedale di primo livello”.
La direzione strategica, secondo la segreteria aziendale della Fp e la segreteria provinciale della Fp Cgil Palermo, si sarebbe mostrata “insensibile” alle problematiche evidenziate durante i confronti con le organizzazioni sindacali, affrontando con tempi eccessivamente lunghi e modalità inadeguate le criticità dei vari reparti. “In questo modo – aggiunge il sindacato - non è stata garantita la risoluzione delle problematiche, si è arrivati a criticità assolute come la disponibilità di una sola unità di anatomia patologica, due sole unità di pediatri a tempo indeterminato, quattro soli oncologi regolarmente in servizio. E ancora: il reparto di anestesia da 19 medici ha perso nove unità e ci sono due sole unità a garantire il servizio di Breast Unit. Con sofferenze diffuse ed estese a tutti i reparti”.
La Fp Cgil chiede, a conclusione, un incontro alla presenza dell'assessore alla Sanità e della direzione strategica della Fondazione per stabilire e calendarizzare le tappe per arrivare a un nuovo contratto aziendale e per definire un metodo di controllo trasparente dell'attività di gestione aziendale, che inevitabilmente si ripercuote sull'attività lavorativa.
La direzione strategica della Fondazione ha replicato subito alla Cgil: “Negli ultimi due mesi sono stati già assunti al Giglio di Cefalù due pediatri, tre chirurghi, due urologi, due medici di pronto soccorso, due oncologi e un anestesista. A fine mese si concluderanno, inoltre, le procedure di selezione, con contratto a tempo indeterminato, per anestesisti e pediatri i cui termini di partecipazione al bando sono scaduti oggi”.
“Se c’è stata una situazione di incertezza, sul futuro della Fondazione questa si è venuta inevitabilmente a creare – prosegue la direzione strategica - per la nota vicenda dell’ipotetico ridimensionamento dell’ospedale di Cefalù fortunatamente poi rivisto dall’assessorato regionale alla salute con la riqualificazione in ospedale di primo livello per l’emergenza. Questo ha ridato un assetto stabile alla Fondazione che ha potuto programmare la nuova fase di rilancio, partita con l’assunzione dei primi medici. La scelta da parte di alcuni professionisti del Giglio di trasferirsi presso altre aziende ospedaliere pubbliche – sottolinea la direzione strategica - è stata determinata dallo scorrimento di vecchie graduatorie a tempo indeterminato alle quali, in epoca passata, i medici avevano partecipato".
“L’approvazione della pianta organica per l’area sanitaria deliberata dal consiglio di amministrazione della Fondazione Giglio, con l’autorizzazione a procedere alle assunzioni a tempo indeterminato, avvenuta in data 11 agosto, nonché il concomitante e definitivo varo della nuova rete ospedaliera regionale con i relativi posti letto e discipline assegnate alla Fondazione, ci consentiranno – ha evidenziato il direttore sanitario Lorenzo Lupo - di colmare i vuoti residui anche con il rientro potenziale di molti professionisti siciliani che operano in altre regioni d’Italia. Professionisti che non troverebbero attualmente spazio nelle strutture pubbliche della Sicilia”.
Le selezioni per anestesisti e pediatri hanno visto la partecipazione di alcune decine di candidati in entrambe le discipline.
La Fondazione replica anche a quanto affermato sulla breast unit. “Non si può non sottolineare il fatto che ad oggi, nel corso del 2017, al Giglio sono stati effettuati ben 90 interventi per tumori alla mammella. Si ritiene – conclude la direzione strategica del Giglio - alquanto allarmistico il comunicato della Fp Cgil già invitata al tavolo sindacale, presso la Fondazione, per l’incontro indetto per il 27 settembre”.
15.09.2017

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