Cerca
venerdì, 19 aprile 2024 ore 5:08
Diminuisci carattere Ingrandisci carattere Stampa Invia RSS

Acqua, Ati non decide
insorge il sindaco di Cefalù

Lapunzina: chiederemo i danni
L'assemblea territoriale idrica della provincia di Palermo, che oggi ha confermato presidente il sindaco Leoluca Orlando, non ha deciso nulla sulla crisi dell'acqua a Cefalù. La mancata definizione delle competenze ha irritato il sindaco Rosario Lapunzina, che ha votato contro e ha protestato: "Questo è il segno tangibile della stasi in cui versano certe istituzioni sovra comunali che, nate nell'intento di assicurare il miglioramento dei servizi e la razionalizzazione dei costi, rimangono ostaggio di volontà tese a paralizzarne l'azione".
Il Comune di Cefalù chiedeva di essere autorizzato a riscuotere le bollette in attesa che venga individuato il gestore del servizio. Proprio questa incertezza è all’origine della crisi. La società Sorgenti di Presidiana, che vanta un credito di un milione e 750 mila euro, ha chiuso gli impianti tre settimane fa. Per evitare che la città restasse a secco il sindaco ha quindi autorizzato l'immissione in rete di acqua grezza vietandone gli usi alimentari.
E intanto ha diffidato l'Ati a individuare il gestore di un servizio che il Comune sostiene di non potere assicurare non essendo il soggetto competente. La Regione ha minacciato di adottare i suoi poteri sostitutivi ma l’assemblea dei sindaci (solo loro i soci) se n’è lavato le mani.
"Siamo di fronte - ha sottolineato Lapunzina - al teatro dell'assurdo: l'organismo composto dai sindaci della provincia di Palermo da una parte elegge i propri vertici e dall'altra sancisce la propria inutilità".
In base a una legge regionale (la 19 del 2015), compito primario dell’Ati è la redazione del piano d’ambito e l’affidamento del servizio a un gestore unico. Il termine ultimo per questo adempimento era fissato al 13 settembre 2015. Due anni fa.
La Regione ha intimato alle assemblee territoriali idriche di procedere agli adempimenti di competenza, pena il commissariamento. Ma non accade nulla. “La perdurante inerzia da parte di una assemblea che, in strenua difesa dello status quo, intende ritagliarsi il ruolo di inutile sovrastruttura, ha già indotto il Comune di Cefalù - ha ricordato Lapunzina - a chiedere l’immediato intervento del presidente della Regione e dell’Autorità per l’energia elettrica il gas e i servizi idrici (Aeegsi). Ciò, al fine di rendere effettiva l’applicazione della legge, i cui principi inderogabili sono stati autorevolmente ribaditi dalla Corte Costituzionale, non essendo più ammissibile un atteggiamento dilatorio che genera disservizi e riversa  maggiori costi sul Comune di Cefalù, che, per come anticipato nel corso della seduta, procederà, a tutela dei propri cittadini, in danno di Ati”.
30.08.2017

Gli articoli in primo piano
CRONACA Il sito della Voce è in manutenzione. Il suo contenuto è consultabile ma non viene aggiornato. Ci...
CULTURA & SPETTACOLI Mille ritratti per una foto. Potrebbe essere tradotto così il progetto che porta a Cefalù uno...
CRONACA Presso la chiesetta di contrada Guarneri, la libera associazione contrade Cefalù est (Lacce) ha...
CRONACA Si sono finalmente conclusi i lavori di rigenerazione e adeguamento del palazzetto dello sport...
AMBIENTE Attivato l'ecocompattatore "Mangiaplastica" per la riduzione delle bottiglie per bevande in Pet in...
Cefalù
pubblicità
Per la tua pubblicità su laVoce web
pubblicita@lavoceweb.com - 339 1347769
LaVoceweb
Contatti: redazione@lavoceweb.com Direttore Responsabile: Franco Nicastro Copyrights 2008 © lavoceweb.com Privacy Policy