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Da Lascariweb
CANCELLATO UN LUOGO SIMBOLICO DEL FILM DI TORNATORE

Lascari, demolita la stazione
di Nuovo Cinema Paradiso

Le ruspe hanno cancellato un simbolo della storia cinematografica. La stazione di Lascari, che nel film Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore era indicata con l’insegna di Giancaldo, è stata demolita. In una notte è stata rasa al suolo una storia di 130 anni per dare spazio al progetto di raddoppio ferroviario. Ma già lo smantellamento era cominciato da tempo. Le vecchie panchine inquadrate nel film erano state portate via e altri pezzi erano stati affidati al museo delle ferrovie appena l’edificio era stato abbandonato: la pratica per la valutazione di impatto ambientale era stata aperta 15 anni fa.
Quando i lavori saranno ultimati la stazione di Lascari sarà dotata di due binari, di un sottopassaggio, di rampe per disabili e di scale coperte da una pensilina.
La vecchia stazione era stata attivata nel 1887 contemporaneamente all'apertura della tratta della linea Palermo-Messina da Fiumetorto a Cefalù. Fino al giorno della chiusura – il 18 dicembre 2016 – era una delle poche stazioni presenziate della linea Palermo-Messina che aveva resistito alla soppressione del capostazione.
Tornatore l’aveva scelta per il suo film e l’aveva fatta diventare la stazione di Giancaldo, come si chiama una collina sopra la sua Bagheria. Su quella banchina Totò salutò l’amico Alfredo (Philip Noiret) prima di salire sul treno che lo avrebbe portato via dalla Sicilia per sempre. “Vattinni, non tornare più. Non ti fare fottere dalla nostalgia”, intimava Alfredo, reso cieco dall’incendio del cinema dove faceva il proiezionista, al giovane che da volenteroso aiutante era diventato ormai un affermato uomo del cinema ma coltivava sempre lo struggente legame con il mondo della sua adolescenza.
La scena aveva lasciato negli spettatori una traccia evocativa. Lo comprese lo stesso Tornatore quando in Giappone si sentì chiedere se la stazione di Giancaldo fosse rimasta quella di una volta. Il regista rispose di sì. Ma ora dovrebbe spiegare che in nome del progresso e della velocità quella stazione non c’è più.
22.02.2017
Fausto Nicastro

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