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PRESENTATA LA NUOVA RETE OSPEDALIERA SICILIANA

Sanità, il Giglio promosso
a ospedale di primo livello

L’ospedale Giglio non solo è salvo ma viene promosso a presidio di primo livello. Stop al progetto degli ospedali di comunità che avrebbero avuto solo riabilitazione e lungodegenza. Riproposti gli ospedali riuniti con le strutture che mantengono la loro autonomia. Questo nelle grandi linee lo schema della nuova rete ospedaliera presentata ai sindacati dall'assessore regionale alla sanità Baldo Gucciardi.
Il piano ora è al vaglio del Ministero della salute. Nel bacino Palermo-Trapani, l'ospedale Civico sarà affiancato dal Policlinico 'Giaccone' e dagli ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello. Il Giglio di Cefalù diventerà struttura di primo livello, così come l'ospedale Ingrassia, il Buccheri La Ferla, il Sant'Antonio Abate e l'ospedale di Marsala. A Partinico, Termini Imerese, Alcamo, Castelvetrano, Mazara del Vallo ci saranno presidi ospedalieri di base con pronto soccorso e posti di osservazione per i degenti. Manterranno le aree di emergenza Corleone, Petralia Sottana e Pantelleria. Nel bacino Catania-Ragusa-Siracusa, gli ospedali di riferimento saranno il Cannizzaro, il Garibaldi e il Policlinico Vittorio Emanuele.
Salvi anche gli ospedali riuniti di Giarre e Acireale, strutture di primo livello. Così come dipartimenti di primo livello saranno Caltagirone, Ragusa, gli ospedali riuniti di Vittoria e Comiso, Siracusa e i 'riuniti' Avola e Noto. Biancavilla, Paternò, Modica-Scicli e Lentini manterranno il pronto soccorso. Bronte e Militello Val di Catania, quelli di area disagiata. A Messina, il Policlinico rimane di secondo livello. Tra le strutture di primo livello Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo, il San Vincenzo di Taormina e il Papardo. Nell'area Agrigento-Caltanissetta-Enna il Sant'Elia diventa dipartimento di emergenza-urgenza di secondo livello. Subito dopo gli ospedali di Agrigento, Sciacca e Ribera, il Vittorio Emanuele di Gela e l'Umberto I di Enna. Canicattì, Licata, Piazza Armerina e Nicosia le strutture di base.
Il piano della rete ospedaliera arriverà all'Ars tra qualche giorno per il parere obbligatorio della commissione. Poi approderà in giunta regionale, avendo già acquisito il parere del Ministero.
"La nuova rete ospedaliera – ha detto Gucciardo – nasce dall'esigenza di rendere uguale il diritto alla salute per tutti i cittadini che potranno essere curati nei reparti attrezzati per la patologia che li ha colpiti. In particolare, la rete è strutturata in maniera tale da garantire le migliori risposte in termini di tempo e di qualità dell'assistenza per le patologie di elevato impatto sociale quali infarto, ictus, emorragie gastrointestinali nonché per i gravi traumatismi".
"Con tale finalità sono state anche potenziate e integrate nel sistema la rete delle terapie intensive e delle anestesie. Nel disegno della rete – ha proseguito - si è tenuto conto delle peculiarità del territorio regionale in quanto la Sicilia presenta criticità strutturali connesse al territorio. Altro elemento di cui si è tenuto conto è quello della costante quotidiana presenza di migliaia di sbarchi di migranti che indubbiamente condiziona e stressa il sistema sanitario regionale e soprattutto l'area di riferimento dei presidi ospedalieri delle zone costiere, ma anche dell'entroterra, con il risultato di dover supportare le risposte assistenziali con la presenza di presidio ospedaliero Dea di I livello (Spoke) o di unità operative complesse non previste nella normale classificazione del presidio ospedaliero cui le stesse afferiscono".
Nessun ospedale verrà chiuso, ha assicurato Gucciardo, ma ogni ospedale sarà funzionale e complementare all'altro. Saranno così salvaguardati tutti i presidi compresi quelli delle isole minori e delle zone più disagiate. “La nuova rete sarà – secondo l’assessore – all'altezza della migliore offerta sanitaria, consentendo alla nostra regione un ulteriore salto di qualità".
Soddisfatto il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina: “La classificazione del Giglio, quale presidio di primo livello, all’interno della nuova rete ospedaliera siciliana, è un importante riconoscimento all’importanza e alle potenzialità della struttura e di tutto il bacino territoriale che ne è servito”.
“La nuova classificazione – ha aggiunto - premia anche la capacità di un’intera comunità ritrovatasi, il 12 settembre scorso, nell’atrio dell’istituto comprensivo Botta, che ha saputo con forza dire no al taglio dei servizi ospedalieri, per un vasto comprensorio che va dalle Madonie ai Nebrodi e a un’ampia zona della provincia di Messina”.
Il sindaco riconosce all’assessore Gucciardi “per avere mantenuto fede all’impegno di rivisitare, secondo parametri obiettivi, quella ipotesi di piano, vistosamente ingiusta, che era stata predisposta dagli uffici”.
Secondo Lapunzina, la presentazione del piano “toglie spazio anche alle congetture di chi immaginava che il ritiro del precedente fosse solo un espediente, in vista delle elezioni regionali di autunno prossimo”.
“Da un temuto declassamento - conclude - siamo passati a una promozione. Non possiamo che esserne soddisfatti”.
E anche i sindacati hanno dato l'ok al nuovo piano ospedaliero. "La nuova rete ospedaliera può definirsi come la migliore possibile alle condizioni date", hanno detto il segretario generale di Fp Cgil Sicilia Claudio Di Marco, Caterina Tusa della segreteria regionale insieme a Renato Costa e Roberta La Rocca della dirigenza medica di Fp Cgil. "Il lavoro svolto - aggiungono - sebbene con notevole ritardo ha prodotto un risultato abbastanza soddisfacente. La nuova rete disegna l'architettura ospedaliera ed assistenziale su cui dovrà poggiare l'intero servizio sanitario regionale e su cui dovrà essere costruita una seria medicina distrettuale, sia per la necessaria integrazione ospedale-territoriale, sia per la sua strutturazione ed implementazione, anche per contrastare l'inappropriatezza delle prestazioni e affrontare adeguatamente le cronicità".
09.01.2017

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