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ITALIA INCOMPIUTA

Blufi, i sindaci delle Madonie
chiedono risposte sulla diga

I lavori si sono fermati nel 1963
Occorre mettere un punto fermo sul futuro della diga di Blufi, inserita dal National Geographic del mese di agosto tra le più grandi opere incompiute italiane. Lo hanno chiesto i sindaci delle Madonie al governo Crocetta nel corso di un incontro che si è tenuto a Blufi alla presenza dell'assessore regionale al territorio Mariella Lo Bello, del direttore generale di Siciliacque Franco Boccadutri, Franco Piro, Franco Tarantino della Cgil e dell’onorevole Mariella Maggio. Ipotizzata fin dal 1963, la diga di Blufi, sulle Madonie, avrebbe dovuto raccogliere nel suo invaso da 22 milioni di metri cubi l’acqua del fiume Imera, per alleviare il cronico problema della carenza idrica nella Sicilia centro-meridionale. Cominciati nel 1990, i lavori si interruppero cinque anni dopo. Una stima del Registro italiano dighe calcola che per completarla occorrerebbero almeno 155 milioni di euro, oltre ai 133 miliardi di lire già spesi. All’appuntamento dal titolo "Diga di Blufi, 50 anni e tanti sforzi, occorre l'ultimo sforzo risolutivo” erano presenti tutti i primi cittadini dei paesi delle Madonie, vari amministratori e cittadini. L’obiettivo dell’incontro, come ha spiegato il sindaco di Castellana Sicula Pino Di Martino, era quello di “mettere fine a 50 anni di procedure che ad oggi ci consegnano un doppio risultato negativo: la devastazione dell'ambiente e niente acqua al nisseno e all'agrigentino. Questo governo regionale – ha affermato Di Martino – ha dato prova, pur tra mille critiche, di voler cambiare passo ed per questo che chiediamo di mettere un punto fermo su questa problematica”. Nel suo intervento, il sindaco di Castellana Sicula, ha anche fatto riferimento alla gestione della “cosa pubblica” e alle tante difficoltà che affliggono la Regione Siciliana non solo sul piano politico e burocratico ma anche finanziario. Nonostante ciò i sindaci delle Madonie vogliono conoscere cosa ha in mente il governo regionale sulla diga di Blufi non dimenticando i luoghi e la eventuale riqualificazione degli stessi come ha evidenziato Calogero Brucato sindaco del paese di Blufi che per la diga ci ha rimesso il miglior territorio agricolo produttivo che aveva. Una condizione imprescindibile, se la diga non venisse completata, per tutti i presenti ed anche per Franco Piro. L’incontro si è chiuso con gli interventi dell’onorevole Mariella Maggio che ha sostenuto la richiesta dei sindaci che vogliono conoscere quale futuro avrà questo lembo di territorio siciliano e dell’assessore regionale Mariella Lo Bello che ha preso l’impegno di sottoporre al presidente della regione Rosario Crocetta la problematica e di convocare un tavolo permanente informativo sulle scelte operate.
09.09.2013
Paola Castiglia

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